NewTuscia – ROMA – Nello stupendo scenario del museo di arte contemporanea e moderna di Palazzo Merulana a Roma, l’associazione cooperative consumatori del distretto tirrenico di Coop e Unicoop Tirreno hanno coinvolto istituzioni, imprese cooperative, imprese innovative, onlus, associazioni di settore e professionisti in una discussione sui temi della lotta allo spreco alimentare ed economia del riuso.

Nulla si butta ma tutto si riusa è stato un convegno riuscitissimo con circa 200 presenze e interventi che hanno affrontato i vari aspetti del problema. “Le innovazioni sociali si generano ed implementano negli interstizi dove lo Stato non arriva più e il Mercato non è ancora arrivato. E soprattutto laddove si intercettano domande e bisogni sociali che la crisi economica e ambientale genera e che le macro-istituzioni stentano a rappresentare. E’ spesso in contesti problematici che si attivano collaborazioni di tipo “generativo”. Esse inducono allo scambio, all’apertura verso la complessità, attivando in tutti i partecipanti la possibilità di uscire da rigidità e da strategie regolative ormai obsolete”. Con questa parole la dottoressa Elena Battaglini, ricercatrice della Fondazione Di Vittorio ha sintetizzato in modo lodevole la discussione che è stata affrontata.

Coop attraverso le parole di Francesco Russo e Massimo Favilli ha rappresentato il quadro delle proprie iniziative. Il progetto nazionale per la donazione solidale delle eccedenze alimentari si afferma in tutte le maggiori Cooperative a partire dal 2003, con l’entrata in vigore della cosiddetta Legge del Buon Samaritano e a seguito di importanti esperienze già avviate sul territorio. L’iniziativa assume il nome di Buon Fine e ha la finalità di attuare misure di contrasto alla povertà e tutela ambientale, grazie all’azione di recupero di prodotti alimentari altrimenti destinati a rifiuto, nonché di rafforzare la coesione sociale sul territorio, attraverso una rete solidale composta dai dipendenti Coop che organizzano e gestiscono le diverse fasi della donazione, dai soci Coop che a titolo volontario si occupano delle relazioni con enti pubblici e associazioni e spesso collaborano con loro, dalle amministrazioni locali che supervisionano il processo di donazione e dai soggetti donatari che ritirano i prodotti per assistere le persone bisognose.

Nel 2017 il progetto Buon Fine ha coinvolto 647 punti vendita, distribuiti sul territorio nazionale, corrispondenti al 75% della rete di vendita delle Cooperative (http://coopnospreco.it/index.html ).

Le cooperative nel 2017 hanno donato oltre 33 milioni di Euro di prodotti alimentari, pari a oltre 7.000 tonnellate di cibo e corrispondenti a più di 8 milioni di pasti equivalenti, a 930 associazioni di volontariato.

Nulla si butta ma tutto si riusa il titolo che abbiamo voluto dare al convegno di fatto riprende ciò che avviene normalmente in natura. L’obiettivo, condiviso da tutti i relatori è stato che l’umanità, il pianeta raccolgano la sfida del 100% del riuso.

Molto interessanti le testimonianze di Giuliana Malaguti del Banco alimentare, una delle organizzazioni di volontariato più importanti del nostro paese che collabora costantemente con coop;  Flavio Pezzoli dell’ordine degli agronomi di Roma ha portato le esperienze pratiche di recupero nei sistemi agroalimentari. Francesco Giberti di Myfoody, l’app del risparmio dei soldi e dell’ambiente, attiva anche in molti punti vendita di Unicoop Tirreno e Cinzia Vaccaneo dei negozi leggeri sia per le tasche che per l’ambiente, un’esperienza italiana esportata di recente anche in Francia, hanno presentato progetti innovativi dell’economia del riuso. Letizia Nucciotti, autrice di Avanzi popolo, rifacendosi alle virtuose pratiche della cucina contadina ha portato degli esempi dimostrando come citava lo chef austriaco David Gross che “il cibo è cultura…e non va sprecato ma cucinato”

A seguire interessante tavola rotonda sui temi dell’economia circolare moderata da Toni Mira giornalista d’inchiesta di Avvenire che ha incalzato i relatori cercando di trovare spunti per un lavoro futuro di coop.

L’onorevole Maria Chiara Gadda ha ripercorso le tappe della legge che porta il suo nome e che ha fornito un impulso importante al recupero delle eccedenze alimentari. La stessa amministrazione di Roma capitale come Milano ed altre grandi città, ha iniziato un percorso che porta ad una premialità alle aziende virtuose attraverso sconti sulla Tari come prevede la stessa legge Gadda.

Il Professor Riccardo Valentini dell’Università della Tuscia ha parlato del legame tra cambiamenti climatici e cibo e delle implicazioni, sulle future generazioni, del riscaldamento globale se non interveniamo rapidamente. Anche la senatrice Elena Fattori ha insistito sulle filiere agroalimentari e sul rispetto dei contratti di lavoro come una virtuosa catena del rispetto.

L’assessore al ciclo dei rifiuti della Regione Lazio Valeriani ha ribadito lo sforzo della regione per passare ad un sistema che faccia a meno delle megadiscariche ed incentivi di più la differenziata. Molto interessante l’intervento di Enzo Gasparutti Presidente di Idealservice che ha insistito sulla necessità di un lavoro dell’industria per avere imballaggi riciclabili ed un maggior ricorso alla differenziata per migliorare la sostenibilità.

Annalisa Casino della cooperativa Eticae si è espressa con due hastag #nospreco e #foodwaste che hanno definito sinteticamente i temi del convegno auspicando un approccio etico alla tematica

Albino Russo direttore di ancc coop ha concluso l’incontro affermando  che coop è un sistema di cooperative che ha sempre dimostrato grande sensibilità per la conservazione delle risorse attraverso azioni concrete. Coop ritiene l’economia circolare snodo fondamentale delle politiche di sostenibilità nei prossimi anni. Il sistema delle cooperative di consumo coop è consapevole che questo percorso vada affrontato insieme ad istituzioni, mondo dell’impresa, ambientalismo e ricerca. In questo incontro abbiamo messo insieme i vari attori della catena del riuso e con piacere abbiamo verificato che si può costruire un percorso condiviso.