NewTuscia – NARNI – Ho letto con stupore la superficialità con cui TPN ha considerato la mia proposta di rivalutare l’utilizzo e la funzionalità della ciminiera dello stabilimento Gosource, definendola una proposta “ridicola”.

Mi dispiace constatare l’approccio, come ricordavo a mio avviso superficiale, ad un tema che dovrebbe invece, se non altro, destare sia l’interesse che il protagonismo della nuova azienda e di tutta la comunità.

Il perché è semplice da capire.

Sono passati ormai 35 anni da quando si sviluppò la cosiddetta Narni 2, la nuova fabbrica all’epoca e di conseguenza la ciminiera.

Credo che dopo questo lungo periodo ci siano oggi opportunità, soluzioni tecniche e tecnologiche per superare l’utilizzo e poi la presenza di quel manufatto dei primi anni ’80 e garantire standard ambientalmente competitivi.

Lo sostengo, come ipotesi di lavoro comune e condiviso con l’azienda, avendo memoria che questo obiettivo o tema la stessa SGL se l’era posto tempo indietro nell’allora polo produttivo di Ascoli dove, per affrontare la questione delle emissioni, si era adottato un sistema di bruciatori a metano chiamati Ray Term alternativo alla ciminiera.

Una soluzione che eliminava fumi ed emissioni e che, chiusa la fabbrica di Ascoli, era stato portato ed immagazzinato nel sito di Narni.

Una soluzione già sperimentata da un’altra azienda del territorio, l’Alcantara con l’ausilio di imprese locali

Non so se esiste ancora questa prospettiva, essendo passati anni ed essendo avvenuto il definitivo cambio di proprietà. Magari tutto ciò è stato superato da nuove e più efficaci tecnologie. Magari risulterà impossibile qualsiasi intervento in questo senso.

Ma il liquidare il tema, la questione definendola “ridicola” a fronte di una ragionevole proposta che chiede di valutare all’azienda questa possibilità e di lavorarci insieme mi sembra quantomeno ingeneroso e superficiale, in questo caso si.

Come si concilia il definire “ridicola” questa proposta di approfondimento sul tema, anche di natura ambientale, con la recente comparsata nel tg regionale all’ingresso della fabbrica di un autorevole esponente di TPN sostenendone la dannosità, francamente mi risulta ancora più difficile da comprendere.

Mi sarei aspettato, in coerenza con l’obiettivo, un giudizio sulla proposta leggermente più approfondito ed affidato magari a soggetti meno volubili.

Spero al contrario ci sia l’opportunità di discuterne con la giusta motivazione, tutti, a partire dall’azienda della quale abbiamo apprezzato la volontà di investire, “da cittadini narnesi”, nel sito, avendo a cuore anche gli obiettivi sociali ed ambientali della loro impresa.

Rigettare questa traiettoria definendola “ridicola” credo non sia utile e positivo per la nostra comunità.

Francesco De Rebotti