NewTuscia – VITERBO – Consumatori e spesa. Tra chi ha già fissato un budget, si prevede una spesa media di 165 euro a persona, anche se con profonde differenze territoriali. Ma il dato finale potrebbe essere molto diverso: nonostante sia interessato ai saldi l’85% dei consumatori, solo il 34% ha già stabilito di acquistare, mentre il 51% deciderà a seconda delle occasioni che troverà curiosando tra le vetrine. La voglia dell’affare è confermata anche dalle intenzioni di acquisto: la metà dei consumatori (il 50%) vuole usare i saldi per accaparrarsi i capi più convenienti, mentre il 28% punta alla qualità. Solo il 5%, invece, è interessato a capi firmati.

I negozi. Aderirà ai prossimi saldi 1 su 3 delle attività commerciali italiane, per un totale di circa 280 mila negozi sul territorio nazionale. Quest’anno le offerte saranno più sostanziose del normale: il 68% delle imprese inaugurerà le vendite di fine stagione estive con riduzioni di prezzo tra il 30 ed il 40%, mentre l’11% degli imprenditori si spingerà anche sopra questa soglia. Solo due negozi su dieci, invece, offriranno sconti tra il 20 ed il 30%.

“Quest’estate gli sconti di partenza saranno più alti della media: c’è da recuperare un avvio di anno che, dopo il leggero miglioramento registrato a fine 2017, è tornato a mostrare risultati negativi per le vendite, sotto i livelli dello scorso anno e del 2016”, spiega Roberto Manzoni, Presidente di Fismo Confesercenti. “Ad incidere sulla performance è stato il periodo di instabilità politica, che ha frenato a lungo i consumi durante la primavera. Ma anche un meteo imprevedibile, con un inverno troppo caldo ed una primavera fredda, cui si aggiunge un’estate che tarda ad arrivare, che ha influito negativamente per tutti i primi sei mesi. Il risultato è che quest’anno le vendite di fine stagione saranno un’occasione sia per le imprese che per i clienti, visto che i negozi presenteranno in saldo un assortimento di merce record per quantità e varietà”.

Ma i problemi che affliggono il settore e soprattutto i negozi più piccoli che stentano anche a spuntarla con i saldi dice Vincenzo Peparello Presidente Confesercenti di Viterbo sono una legislazione inadeguata rispetto ai cambiamenti economici e sociali  incapace di arginare un abusivismo ormai senza più controlli e regole a partire da quello dei “furbi” quasi legittimato con  pre sconti, pre saldi e chi più ne ha più ne metta creando concorrenza sleale e sempre più confusione tra le imprese ed i consumatori senza sottovalutare poi le vendite on-line.

Una situazione continua Peparello che vede il settore in forte difficoltà che senza interventi certi e robusti sia per le imprese che per le famiglie il settore sarà destinato a soccombere alla grande distribuzione ormai quasi totalmente in mano ad assetti societari stranieri. Negli ultimi cinque anni circa 40.000 negozi del settore moda ed abbigliamento hanno chiuso i battenti ( circa 5.000 solo a Roma e nel Lazio). Dello stesso parere è Lina Novelli Responsabile della F.I.S.M.O. di Viterbo e membro della Presidenza Nazionale che rincara la dose sulle vendite on-line che ormai non hanno più regole cosi come per gli  outlet che praticano “saldi” più disparati tutto l’anno. Inoltre le vendite di fine stagione vengono così  snaturate mettendo a saldo quando di fatto la stagione non è nemmeno iniziata con un clima con il quale ormai bisogna fare i conti. Fino a qualche giorno fà si sarebbero potuti vendere indumenti autunnali.  Conclude la Novelli con le solite raccomandazioni: il rispetto delle regole per tutti e l’invito a rivolgersi hai propri negozianti di fiducia che vi assisteranno negli acquisti soprattutto quelli sicuri.