Valentino Cesarini

NewTuscia – VITERBO – E’ finita al Druso di Bolzano la stagione della Viterbese. E’ finita in lacrime, rabbia, dispiacere e amarezza per i ragazzi di mister Sottili. I laziali erano chiamati all’impresa, visto che dovevano espugnare il Druso, che nella stagione regolare era stato violato solamente da Bassano e Gubbio. Peccato, perché con un pizzico di fortuna in più e con un arbitro maggiormente sicuro, si poteva scrivere la storia. Il palo di Jefferson pochi minuti prima del riposo è stato l’emblema della sfida: bastava un millimetro e il portiere Offredi era battuto.

Ma oltre al legno dell’attaccante brasiliano, grida vendetta il secondo giallo non sventolato all’indirizzo di Gyasi. Incredibile la mancata ammonizione, perché il fallo su Jefferson, da regolamento è da sanzionare con il giallo. Due episodi che potevano cambiare la storia del match e del discorso qualificazione. Il goal a inizio ripresa di uno scatenato Costantino, tre goal alla Viterbese in due gare, ha di fatto chiuso i giochi. Inutile la reazione dei ragazzi di Sottili, che con il passare del tempo, ci hanno provato senza mai trovare la rete, anzi rischiando di capitolare in più occasioni se non ci fosse stato Spiderman Iannarilli, prodigioso in almeno quattro interventi. In pieno recupero, solo per gli amanti delle statistiche è arrivato il definitivo 2 a 0 di Leonardo Candellone.

Ma la Viterbese è uscita a testa alta, applaudita dai 100 e passa tifosi che si sono sobbarcati un viaggio di più di mille chilometri in un giorno, per spingere i propri beniamini. Con i se e con i ma non si fa purtroppo la storia, ma i gialloblu avevano tutte le carte in regola per eliminare una squadra ampiamente alla portata. Nessuno toglie i meriti, ci mancherebbe altro, al SudTirol, ma nei 180’ con i biancorossi è mancata anche quel pizzico di cattiveria che si era vista nei turni precedenti. Finisce la stagione con un bell’otto in pagella: una Coppa Italia di Serie C, praticamente in mano, e tolta dalla scandalosa prestazione del Signor Manuel Volpi di Arezzo al Moccagatta di Alessandria, un campionato che ha visto la Viterbese lottare sempre nelle zone di vertice e che con un pizzico di fortuna in più (i pali con Pisa e Giana ancora sono stampati nella testa dei tifosi) poteva chiudere in posizione migliore. Gli applausi se li meritano tutti. In primis la Famiglia Camilli che è la guida di questa società, gli allenatori Bertotto, Nofri, Giannichedda ma soprattutto Stefano Sottili, i giocatori della rosa nessun escluso, lo staff tecnico e societario e ai tifosi che non hanno mai lasciata sola la formazione gialloblu.