Eleonora Di Marco
NewTuscia – E bene sì, è iniziato il Grande Fratello! Questa non è certo una notizia da prima pagina, anche perché siamo arrivati alla quindicesima edizione e ne sono cambiate di cose, da quando nel lontano 2000, gli ignari e indimenticabili Pietro Taricone e Cristina Plevani, ci fornivano uno “spettacolo” decisamente intimo delle loro effusioni.
Forse l’esperimento psico-sociale più irriverente e sconvolgente mai pensato e mai trasmesso in tv, così interessante, però, dal punto di vista sociologico e antropologico, che alla facoltà di psicologia molti docenti utilizzavano gli spezzoni di dialoghi tra gli abitanti della casa, per approfondire e studiare alcune dinamiche relazionali.
Senza dubbio ad oggi il reality show ha perso il suo già discutibile valore sperimentale, inquinato da aspettative sul dopo GF, raccomandazioni potenti e sete di successo a costo zero.
Ma quest’anno c’è una novità, almeno per noi Viterbesi, sì, perché per la prima volta tra i “gieffini” spunta un viso noto, quello di un concittadino, pressoché sconosciuto al grande pubblico, ma decisamente popolare per chi vive in una cittadina piccola come la nostra. Facile diventare personaggio in quel di Viterbo se hai la fortuna di essere bello, biondo, selvaggio, anticonformista e decisamente quotato nel mondo femminile. Che il Tarzan di Viterbo, così si è definito, avrebbe varcato la famigerata porta rossa, lo si vociferava già da un po’ tra i vicoli con mille occhi di questa città e il giorno prima Facebook era stato invaso da messaggi e commenti a riguardo, che non avevano risparmiato al ragazzo copiose dosi di veleno e critiche.
Eppure in occasione della prima puntata il Grande Fratello ha totalizzato ben tre milioni e mezzo di telespettatori.
Peter Collett, ricercatore di psicologia a Oxford, ha spiegato che per gli spettatori, l’attrazione principale del programma è che offre una vicinanza senza precedenti alla vita di altre persone, in attesa del colpo di scena. E’ come se si avesse la possibilità di sbirciare dal buco della serratura la vita di qualcun’altro, senza che ciò appaia sconveniente. Inoltre ogni episodio è montato seguendo la logica delle soap opera. Si costruiscono cioè linee narrative precise e punti di sospensione. Sono proprio i personaggi, con le loro storie, l’ingrediente segreto della “ricetta” reality; per questo sono selezionati ad hoc.
Assodato quindi che alberga in noi una primordiale tendenza voyeuristica e narcisistica, come mai alla domanda: “Lo guardi il Grande Fratello?” Inorridiamo e neghiamo che per certi versi ne siamo attratti? E perché se a parteciparvi è qualcuno che conosciamo piò o meno da vicino, ci permettiamo di demonizzare a lapidare un ragazzo di 34 anni, scagliando anche offese che vanno oltre il personale punto di vista?
Una delle cause di questo fenomeno, potrebbe risiedere in un meccanismo di difesa psicologico chiamato identificazione proiettiva, esso consiste nel porre nell’altro delle parti di sé “cattive” in modo da controllare le nostre tendenze meno facili da accettare per liberarcene e distruggerle. Così in questo contesto, quella recondita parte di noi, inconsapevolmente attratta dalla morbosa curiosità per la vita altrui, vogliosa di identificarsi con le loro emozioni e le loro esperienze, viene censurata, negata e odiata, solo dopo essere stata spostata su qualcun altro.
Lungi da me, chiaramente, l’idea di osannare il format tv, che devo ammettere, non guardavo dalla prima edizione e che settimana scorsa ho sbirciato solo per assistere all’ingresso del nostrano Brad Pitt in stile “vento di passione”.
Ciò che mi preme sottolineare, invece, è il fenomeno di biasimo severo che si è creato attorno all’evento, che ha mostrato come sappiamo essere poco empatici, paradossalmente proprio con chi ci è geograficamente più attiguo.
La verità è che siamo sempre più interessati a vedere l’intimità degli altri e sempre meno interessati a entrare in contatto intimo e profondo con gli altri.
E, nonostante il mio personalissimo punto di vista sul reality, farò il tifo per il Tarzan etrusco, che ha però da subito mostrato tutta la sua idiosincrasia verso regole rigide e imposizioni esterne, finendo per essere identificato come la voce fuori dal coro ed essere nominato dalla gran parte del gruppo. Ci auguriamo che abbia l’opportunità di restare nella casa più spiata d’Italia, perché e se è vero che questa è sua ambizione, ha decisamente trovato la liana giusta per la popolarità!