di Simone Stefanini Conti

NewTuscia – ORTE – Sabato 17 marzo alle ore 17, la Libreria Il Gorilla e L’Alligatore  inaugura una nuova serie di incontri dedicati alla poesia dal titolo “Incontri diVersi”. Il primo ospite  della sempre intraprendente Stefani Cima è Fabio Donalisio che  parlerà della sua raccolta di poesie dal titolo “Ambienti saturi” (Amos edizioni).

Fabio Donalisio è nato nel ’77 a Savigliano, in fondo alla provincia Granda. La sua ultima raccolta, “La pratica del ritorno”, è stata pubblicata sull’XI Quaderno di Poesia Contemporanea (Marcos y Marcos). L’autore cura le pagine dei libri di Blowup e scrive su Rolling Stone, Pulp et caetera.

All’intervista seguirà un reading poetico arricchito dall’intervento musicale di Marcello Balena.

“Ambienti saturi” parla dell’arretramento dell’io, mostrato nel suo ritirarsi negli spazi più angusti di casa: vestibolo, cucinino, ripostiglio. In un contesto in cui ogni gesto e ogni pensiero non fanno che rifrangersi velleitariamente sui muri avvelenando la parola, ridurre al minimo il campo d’azione diventa vitale. Più che un dolore, quello che Donalisio mette in scena, attraverso strofe acide e versi frammentati, è un allucinato fastidio per l’inesorabile emorragia di senso. E, di fatto, la sfida non è trovare un ordine e un significato alle cose, ma cercare riparo, qui dove tutto rifiuta un ordine e un significato.

Marcello Balena, musicista e sassofonista ortano, a cui è affidato un intervento musicale d’autore, è  molto apprezzato nel mondo musicale laziale e nazionale, essendo un cofondatore di JazzUp Festival di Viterbo.

Come delineato nel sito www.jazzupchannel.it,  Marcello come compositore e docente, oltre che testare la sua musica, offre la sua grande competenza in termini di registrazione e missaggio discografico, presso lo “Studio Demotape“, di Via Salvatelli ad Orte, la base operativa ai tanti gruppi che frequentano queste sale.

Per conoscere l’impegno musicale di Marcello Balena, riportiamo di seguito  l’ intervista  che appare sul sito www.jazzupchannel.it, Associazione Culturale Musica e Territorio di Ronciglione (VT) Italia, dedicata al progetto ElettroAcustico curato dal musicista ortano.

Marcello, com’è nato questo tuo desiderio di comporre per te stesso? ElettroAcustico nasce dopo molti anni di attività musicale live, dove ho avuto modo di confrontarmi con diversi generi musicali, dal rock al blues, dalla musica pop allo swing dal jazz al tango.

Ci spieghi dove trova ispirazione la tua creatività compositiva:

La parte Elettrica del progetto, si ispira a quello che era in suono delle band che negli anni 80/90 appartenevano all’area della musica jazz cosiddetta “fusion” quindi grande groove, basso elettrico, chitarra elettrica e tastiere.

Possiamo dire allora che tra le varie possibilità hai scelto le atmosfere tipiche di quegli anni?

Non solo, ho anche aggiunto, in qualche brano, dei loop elettronici e delle parti fatte con gli attuali synth, ed infine ho usato il suono dell’hammond, uno strumento con caratteristiche anni 70, proprie della generazione elettromeccanica dei suoni.

Pensi che il pubblico comprenderà queste tue scelte sonore?

All’ascolto il risultato è un mood attuale, moderno, di facile ascolto, dove viene fuori la melodia, e non la tecnica strumentale fine a se stessa. I temi sono affidati al sax alto, e alla chitarra elettrica , mentre nei soli si aggiungono anche il basso elettrico e i synth. Si, credo proprio che piacerà.

Ascoltando i brani di quella che tu chiami “l’altra faccia di te stesso” si percepisce una dimensione musicale molto diversa.

Si, la “parte acustica” si regge su sonorità unplugged , più morbide, sempre sul sax, ma questa volta il soprano, la chitarra classica e acustica, il contrabbasso e il pianoforte.

Atmosfere a tratti malinconiche, ma anche passionali ed energiche, questa è allora l’altra faccia del Maestro Marcello Balena?

Ho cercato di proiettare anche quella zona più profonda del mio modo di scrivere: Una ricerca sui suoni percussivi per avere aspetti ritmici più legati alle atmosfere e ai colori, in qualche brano ho sentito l’esigenza di mettere delle parti di bandoneon, strumento che amo moltissimo (essendo un appassionato di Astor Piazzolla) che regala una grande energia ritmica ai brani.

Per concludere, puoi dirci quali sono le verità nascoste dietro a questo tuo progetto?

In ElettroAcustico, ho cercato di far venir fuori quello che è il mio approccio alla musica e quello che è il mio pensiero musicale, ovvero il semplice e naturale rapporto tra melodia e armonia. Poi, nella parte degli arrangiamenti, sono venuti fuori quelli che sono stati i miei riferimenti musicali di tanti anni.