Tiziana Agnitelli

NewTuscia – Cari/e Newtusciani/e sono stata da poco ospite in una serata “magica” al cui termine ho ricevuto un biglietto che ho apprezzato molto. Da grafologa osservando la grafia così dinamica non ho potuto non chiedere l’autorizzazione per farci un articolo e dunque, eccoci qui.

La particolarità grafologica che mi ha colpito prima di tutto il resto è la modalità di formazione della lettera “z”: essenziale, personale con movimento deciso (cultura, determinazione, intelligenza e razionalità).

La lettera “z” è l’ultima lettera dell’alfabeto latino, simbolicamente dalle varie culture è stata individuata con connotazioni differenti, spesso positive altre negative, come “la vita”, “la strada”, “la morte”, il detto italiano “dalla A alla Z” ricomprende “l’intero”, tutta la gamma di possibilità che l’essere umano sperimenta. Ognuno il suo percorso e la sua “strada” che può essere impervia; infatti la lettera “z” si forma a zig-zag, un susseguirsi di cambi di direzione. In grafologia la “z” esprime anche le migliori personalizzazioni grafiche, è poco usata, ma nasconde veramente un mondo. Il nostro.

Quindi, la lettera “Z” si presta meglio di tutte le altre alle personalizzazioni, che sono spesso creative ed anche artistiche o addirittura innovative rispetto alla forma scolastica del nostro modello calligrafico.

In questo caso è vergata in modo semplice, essenziale, ma personale e dinamico, ci dice della persona che scrive la predominanza della razionalità sull’emotività e sul mondo interiore dei sentimenti che se troppo indagati possono mettere in discussione alcune certezze. La vita viene vissuta in modo chiaro, volitivo con i propri valori che danno spazio al buon vivere e alla bellezza, materiale e non: un percorso lineare che ove venga contrastato da impedimenti o disavventure va ripreso al meglio con forza, positività e coraggio, ed anche con combattività.

E in tutto questo vi starete chiedendo cosa c’entra l’Amicizia? L’Amicizia e la lettera “z” vanno di pari passo, non può esserci vita senza amicizia, è un “tandem”, c’è un unico mezzo di trasporto, con due o più pedalatori che debbono muoversi in sincronia e con una direzione già stabilita perché se uno del gruppo cambia movimento o vuole scendere si crea un andamento a zig zag e una probabile caduta. Una bella metafora. Siamo liberi di scegliere se salire o scendere dal tandem, ma la “z” ci ricorda che la vita è un campo aperto. A tutte le possibilità.