COOPERAZIONE ECONOMIA E OCCUPAZIONE

Open day Assemblea delle cooperative di Confcooperative Lazio Nord

rossetti fora cioncoNewTuscia – VITERBO – “Uscire dalla crisi richiede un cambio di paradigma, un cambio di mentalità. Per uscire dalla crisi occorre sapersi mettere in discussione”. Così Bruna Rossetti, presidente di Confcooperative Lazio Nord, in apertura dell’assemblea annuale della confederazione svoltasi oggi presso la cooperativa agrituristica Villa Ione a Vetralla.

“Cooperazione, economia e occupazione”. Questo il titolo dell’incontro. L’open day delle cooperative di Confcooperative Lazio Nord. A chiusura del 2017. Nell’attesa che arrivi il nuovo anno.

Assieme ai cooperatori anche i ragazzi delle scuole delle zone del reatino colpite dal terremoto – Antrodoco, Amatrice e Rieti – e le scuole di Bolsena, Viterbo e Vetralla.

“La scelta – ha detto infatti Rossetti – è quella di unire all’insegna della solidarietà, principio fondante e decisivo di tutta la cooperazione. Ripartire dalle scuole significa ripartire dalle nuove generazioni per ricostruire quanto il terremoto ha distrutto. E per poterlo fare occorre creare dei legami tra i territori, coinvolgendo scuole, studenti ed insegnanti. Per crescere insieme. Da veri cooperatori”.

Sette i tavoli di discussione voluti da Confcooperative che hanno caratterizzato l’assemblea mettendo a confronto i dirigenti provenienti dai diversi settori del mondo della cooperazione. Dall’agroalimentare alla pesca, dal welfare al lavoro e ai servizi fino al credito cooperativo, ai casi di eccellenza tra i giovani cooperatori e alle cooperative che stanno dando un contributo importantissimo al rilancio e allo sviluppo delle zone del centro Italia colpite dal terremo negli anni scorsi.

A dare il proprio contributo, assieme alla presidente Bruna Rossetti, anche Andrea Fora, Andrea Fora, commissario Confcooperative Roma e Lazio, e il direttore dell’IRISC Luca Cionco.

“La giornata di oggi – ha proseguito Bruna Rossetti – è figlia di un percorso volto alla divulgazione e alla diffusione dei principi della cooperazione. Un percorso che ha visto il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni, incontri direttamente nelle sedi di Confcooperative di Viterbo e Rieti volti a far conoscere lo strumento dell’impresa cooperativa e confronti nelle scuole che hanno puntato a far conoscere ai ragazzi tutti gli strumenti che la cooperazione mette a disposizione”.

“Il 2008 – ha poi dichiarato la presidente di Confcooperative Lazio Nord – ha segnato una linea di confine, l’inizio di una crisi da cui non siamo ancora usciti. Il tentativo di comprendere ciò che sta accadendo solo da un punto di vista economico è essenziale, ma al tempo stesso insufficiente, perché questa crisi ci pone di fronte alla necessità di immaginare e pensare un modello sociale nuovo. Per le imprese questo cambio di paradigma è molto complesso e richiede uno sforzo notevole. Ma quello che si può affermare è che tra mille difficoltà molte delle imprese più innovative si stanno muovendo in questa direzione. Il valore sociale e il valore economico sono sempre più difficilmente separabili in una società avanzata. Non c’è crescita imprenditoriale senza sviluppo delle collettività e della società – ha concluso infine Bruna Rossetti – un concetto che appartiene alla cooperazione. Una cooperazione capace di lavorare per il territorio, valorizzare le produzioni locali, facendo crescere ricchezza e lavoro per tutti”.

L’assemblea di Confcooperative Lazio Nord è stata realizzata con il contributo della Regione Lazio, il patrocinio della Camera di Commercio di Viterbo, 7 comuni della Tuscia (Viterbo, Caprarola, Vallerano, Capranica, Montefiascone, Canino e Villa San Giovanni in Tuscia) e 5 della provincia di Rieti (Antrodoco, Borgo Velino, Cittareale, Borbona e Micigliano), e il cofinanziamento del Consorzio sociale Il Mosaico, il Consorzio CCORAVe le cooperative Riscossa, Centro Studi Criminologici, Villa Ione, Velinia e Lhasit.

I NUCLEI TEMATICI DEI TAVOLI DI CONFRONTO

Cooperazione agroalimentare

Occorre che la cooperazione nel settore agroalimentare continui a promuovere la salvaguardia del reddito degli agricoltori attraverso la valorizzazione, trasformazione e vendita dei prodotti agroalimentari dei soci.

Contestualmente la cooperazione del settore è sempre di più strumento di salvaguardia e presidio dei territori, di mantenimento dell’ambiente e di sicurezza alimentare per il consumatore finale.

L’idea di una cooperazione che, anche insieme al settore della pesca, possa farsi garante per i cittadini della tutela del patrimonio ambientale, sia esso rurale o marino, e contestualmente costituisca garanzia per una filiera interamente Italia, cibo di qualità, che rispetta regole di salubrità, sostenibilità e benessere animale.

Cooperazione nel settore Pesca

Valorizzazione delle produzioni, tutela ambientale e tutela del consumatore sono gli assi fondamentali su cui immaginare uno sviluppo futuro del sistema pesca in Italia.

Sarà necessario attivare strategie utili a valorizzare le produzioni della pesca investendo in qualità, in tracciabilità e sostenibilità. Per raggiungere questi obiettivi il settore necessita di andare verso una politica di aggregazione dei pescatori che possano affrontare meglio il mercato da un lato e dall’altro tutelare ambiente e garantire quindi continuità di produzione.

Il settore ha anche forti relazioni con altri settori dall’agricoltura al turismo.

Cooperazione nel sistema welfare

Pensare oggi al welfare significa affrontare i bisogni primari dei cittadini in una chiave nuova e diversa dal passato e organizzare risposte adeguate alle esigenze che cambiano.

Oggi i nuovi bisogni dei cittadini richiedono maggiore assistenza sociale, una tutela alla salute, assistenza per anziani, bambini e disabili.

A questi bisogni uno Stato sempre più in difficoltà nei conti pubblici lascia grandi spazi di assistenza socio sanitaria che vengono riempiti da un privato speculativo che non ha a cuore i bisogni dei cittadini ma esclusivamente il profitto e il business.

Una nuova visione di welfare riguarda anche l’abitare, non solo la costruzione della prima casa ma anche i servizi per gli abitanti di un quartiere o di un condominio. Nasce in questi ultimi tempi un maggiore bisogno di socialità, di servizi comuni, di qualificazione della vita nelle periferie, nei quartieri metropolitani, nei piccoli centri.

La cooperazione nasce e si sviluppa intorno ai bisogni della collettività.

Cooperazione nel settore lavoro e servizi

Il futuro nel settore della cooperazione di produzione e lavoro deve vedere una crescente attenzione al cambiamento che stiamo vivendo, incentrata su lavoro, mercato e innovazione.

Occorre mettere al centro il tema del lavoro, del buon lavoro, rafforzando anche i processi integrativi e la multisettorialità.

In questo settore più che in altri oggi occorre intervenire con logica di filiera e di aggregazione anche per rispondere ad un mercato sempre più globalizzato.

Inoltre la nostra sfida sta anche nel saper affrontare le sfide del nuovo codice appalti chiedendo regole certe per tutti e rinnegando scorciatoie di ogni tipo.

Cooperazione e giovani

Siamo solo sulla soglia della futura società digitale.

Da quando internet è stato introdotto (primi anni novanta) sono state gettate solo le premesse per la creazione di una nuova organizzazione sociale in grado di mettere a frutto le enormi possibilità del digitale: costruita la rete, venduti PC, tablet, telefonini, nuove applicazioni. Nei prossimi anni con quello che si chiama “the internet of things” e la fabbrica 4.0″ molte cose sono destinate a cambiare radicalmente.

Lo sviluppo della digitalizzazione è enorme e la trasformazione anche nelle relazioni e nel lavoro avrà sviluppi imprevedibili ma anche il rischio che la rete crei nuovi bisogni indotti, che sarà una nuova forma di controllo.

I giovani sono pronti alle innovazioni e alla digitalizzazione.

I cosiddetti Millennials sono la generazione dei giovani che oggi sta coniugando valori e tecnologia, una generazione molto più attenta ai consumi, all’ambiente, alla sostenibilità.

Cooperazione di credito

La scommessa oggi per la cooperazione di credito è legata ad una domanda in modo particolare: come poter continuare ad essere cooperazione di comunità, essere legati ai territori, valorizzare i principi e valori cooperativi, aiutare le collettività e le imprese a crescere e generare lavoro e benessere diffuso, in base alle nuove disposizioni e alle scelte dei due gruppi bancari cooperativi che porteranno inevitabilmente ad una maggiore concorrenza interna.