Giornata della Colletta alimentare
Stefano Stefanini
NewTuscia – VITERBO – La macchina organizzatrice promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e dalle strutture della Caritas Diocesane e Parrocchiali, oltre che da varie associazioni di volontariato darà sabato 25 novembre, il meglio di sé nei Comuni e parrocchie della Diocesi la “Giornata nazionale della colletta Alimentare”. Presso i nostri supermercati saremo invitati a donare olio, alimenti per l’infanzia, scatolame (pesce, carne, legumi, pelati e sughi) per aiutare oltre 8.800 strutture caritative che accolgono oltre 1.800.000 poveri in Italia.
L’emergenza alimentare: i grandi numeri della giornata nazionale della solidarietà con chi versa in difficoltà.
I dati nazionali del 2016 sono indicativi del positivo fenomeno solidaristico: 140.000 i volontari della Fondazione Banco Alimentare Onlus, in oltre 12.000 supermercati, che hanno invitato a donare alimenti a lunga conservazione che verranno distribuiti a più di 8.800 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza che aiutano 1.800.000 persone povere. In Italia sono ormai oltre quattro milioni e cinquecentomila le persone che soffrono di povertà alimentare, di queste il 10%, 428.587 sono bambini che hanno meno di 5 anni. Sono 5 milioni e cinquecentomila gli italiani che hanno offerto generi alimentari.
La battaglia giornaliera contro lo spreco di cibo.
Le donazioni di alimenti ricevute durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare vanno a integrare quanto la Rete Banco Alimentare recupera grazie alla sua attività quotidiana, combattendo lo spreco di cibo.
L’evento di domani che ha ottenuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, sarà possibile grazie alla collaborazione dell’Esercito Italiano e alla partecipazione di decine di migliaia di volontari aderenti all’Associazione Nazionale Alpini, alla Società San Vincenzo De Paoli e alla Compagnia delle Opere Sociali. L’organizzazione ringrazia inoltre Fondazione Cariplo – main sponsor Intesa San Paolo / Banca Prossima – sponsor Gruppo Unipol – media partner Sky / Radio 101 – sponsor tecnici Poste Italiane / Comieco.
Nel Lazio sono quasi 500.000 le persone in condizione di povertà relativa. La rete di volontariato attorno alle Caritas parrocchiali.
Le cifre parlano da sole: nel Lazio si contano circa 494.000 i residenti in condizione di povertà relativa, che rappresentano l’8.6% della popolazione complessiva. Con l’appello particolare della presidenza di Banco Alimentare Lazio e dei responsabili provinciali e diocesani del Banco Alimentare, le Caritas parrocchiali, tantissimi volontari, la Fondazione Banco Alimentare Onlus, la Compagnia delle Opere Impresa Sociale sensibilizzano tutti i consumatori ad un gesto di solidarietà e di sensibilità umana verso chi ha bisogno, anche in preparazione delle prossime festività natalizie. Nelle nostre cittadine della provincia di Viterbo si sono attivati oltre 60 punti vendita (consultare l’elenco sul sito internet di Colletta alimentare – Rete banco alimentare), presso i supermercati che quest’anno hanno aderito all’iniziativa saranno a disposizione circa 700 volontari della Caritas, delle parrocchie e del Banco alimentare per invitare ciascun acquirente a donare un po’ della spesa a chi nell’anonimato, potrà trarre benefici in un periodo di difficoltà personale o familiare.
In occasione della Giornata del Povero di domenica scorsa Papa Francesco ha concretamente lanciato un appello alla necessità di perseguire il bene comune, nella solidarietà e nella condivisione. .
È nella costruzione della comunione attraverso la condivisione che la comunità si accorge di chi è ai margini e si adopera per accogliere, o ri-accogliere chi non siede alla mensa del banchetto eucaristico, per chi crede. Nel Padre nostro, ci ricorda il Papa, “il pane che si chiede è “nostro”, e cioè da condividere, nella consapevolezza che l’amore verso il povero trova radice in Dio. I poveri, insieme all’Eucarestia, sono carne viva di Cristo.
In quest’ottica i poveri e la povertà più che un problema, sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo, ripensando i nostri stili di vita, rimettendo al centro le relazioni fondate sul riconoscimento della dignità umana come codice assoluto.
Al punto 4 del Messaggio, il Pontefice sottolinea che “per i discepoli di Cristo la povertà è anzitutto una vocazione a seguire Gesù povero…che conduce alle Beatitudini”. Al modello di società e civiltà che si avvicina il più possibile all’architettura etico morale affermata dal Discorso della Montagna. Beati i poveri in spirito… Beati gli operatori della giustizia… Beati gli operatori di Pace… Beati voi quando…
Quasi un manifesto per la buona riuscita della vita cristiana: “La povertà è un atteggiamento del cuore che impedisce di pensare al denaro, alla carriera, al lusso come obiettivo di vita e condizione per la felicità. È la povertà, piuttosto, che crea le condizioni per assumere liberamente le responsabilità personali e sociali, nonostante i propri limiti, confidando nella vicinanza di Dio e sostenuti dalla sua grazia”.