di Stefano Stefanini
NewTuscia – “Notizie false e giornalismo per la pace”; questo il tema scelto da papa Francesco per la 52ma Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che si celebrerà nel 2018. Il testo di riferimento è il Vangelo di Giovanni, 8,32: “La verità vi farà liberi”. In occasione della Giornata delle Comunicazioni sociali del 13 maggio 2018, la Chiesa intende offrire un contributo proponendo una riflessione sulle cause, sulle logiche e sulle conseguenze della disinformazione.
Le fake news sono le informazioni infondate che contribuiscono a generare e ad alimentare una forte polarizzazione delle opinioni.
Un impegno forte per noi giornalisti, responsabili dei nostri giornali. Le take news rappresentano una distorsione spesso strumentale dei fatti – si legge nella nota della Sala Stampa vaticana – con possibili ripercussioni sul piano dei comportamenti individuali e collettivi. In un contesto in cui le aziende di riferimento del social web e il mondo delle istituzioni e della politica hanno iniziato ad affrontare questo fenomeno, anche la Chiesa vuole offrire un contributo proponendo una riflessione sulle cause, sulle logiche e sulle conseguenze della disinformazione nei media e aiutando alla promozione di un giornalismo professionale, che cerca sempre la verità, e perciò un giornalismo di pace che promuova la comprensione tra le persone.
La Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, l’unica giornata mondiale stabilita dal Concilio Vaticano II (“Inter Mirifica”, 1963), viene celebrata in molti Paesi, su raccomandazione dei vescovi, la domenica che precede la Pentecoste (nel 2018 sarà il 13 maggio). Il testo del Messaggio viene poi tradizionalmente pubblicato in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti il 24 gennaio.
Non servono altre leggi per combattere le false notizie immesse fittiziamente sulla rete.
“In Germania c’è una legge anti fake news. Qui io credo che basterebbe procedere verso una formalizzazione della figura del giornalista in Rete. Però, siamo anche in un processo e in tutti i processi c’è sempre qualche destabilizzazione”. Questo il pensiero di monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, commentando in un’intervista all’agenzia di Stampa Sir la decisione di papa Francesco di dedicare al tema della verità nel giornalismo la prossima Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali. “Io – sottolinea il capo dicastero – non evocherei molte leggi in più rispetto a quelle che abbiamo”.
Secondo il massimo responsabile della comunicazione vaticana, “il mondo dei giornalisti professionisti ha già molti codici, molte regole e, appunto, si è professionisti quando si cerca di fare la propria professione seguendo queste regole”.