Stefano Stefanini
NewTuscia – ORTE – E’ programmata per venerdì 1 settembre alle ore 18 presso la Sala delle Bandiere di Palazzo Nuzzi, sede del Comune di Orte, la presentazione del libro di Bruno Salvatori “Orte….se chiudo gli occhi sembra ieri..brogliaccio di ricordi e pensieri”, con prefazione di chi scrive e la collaborazione e partecipazione di Gaetano Alaimo e della redazione di www.newtuscia.it. Un ringraziamento va all’Ente Ottava Medievale, per l’inserimento dell’evento nel cartellone dell’Ottava di Sant’Egidio 2017 ed all’amministrazione comunale, nella persona del consigliere delegato alla Cultura, Valeria D’Ubaldo.
Con l’inserimento nel cartellone delle iniziative culturali dell’Ottava di Sant’Egidio, nel giorno stesso della Festività del Protettore della Città, avremo modo di riscoprire, attraverso i ricordi dell’autore, alcune delle più significative radici morali, culturali ed umane della nostra comunità cittadina: persone, fatti, valori della vita quotidiana degli anni sessanta settanta e ottanta del 900, per attualizzarne i caratteri migliori.
Alcuni ragazzi e giovani di allora porteranno nel corso della presentazione la loro testimonianza per aver vissuto momenti ed esperienze di crescita personale e comunitaria negli ambiti della scuola, della parrocchia, della condivisione nel gioco, del mondo lavorativo, della politica locale e nazionale, dello sport come il calcio e in particolare la pallavolo, della cultura, dell’arte e nell’esperienza della vita aggregativa di tutti i giorni.
L’affetto per la propria Città di nascita pervade chi lo prova, quanto più se ha vissuto lontano da essa, dopo aver trascorso la propria fanciullezza nei luoghi e tra persone che nitidamente sono rimasti nella memoria di bambino e di adolescente.
Bruno Salvatori, dopo aver dedicato ad Orte un primo romanzo archeologico “Hort e Hyra” nel 2013 ed il secondo “Vicolo delle more” del 2014, torna con questo intenso Brogliaccio di Ricordi a descrivere tante persone conosciute, che hanno pervaso e caratterizzato la sua vita prima di bambino, con la propria famiglia, e poi di adolescente, con personalità di cultura, di educazione, di religiosità che hanno caratterizzato la vita di
Orte dagli anni dal dopoguerra sino agli anni Settanta e Ottanta del XIX secolo.
In questa raccolta Bruno Salvatori si innesta nel felice solco storico-letterario di tanti appassionati cultori della micro-storia di una comunità vissuta a ridosso della rupe tufacea di origine etrusco-romana, della pianura del Tevere e della stazione ferroviaria, poi affiancata dal nastro autostradale negli anni Sessanta.
Notiamo subito nel brogliaccio di memoria di Bruno Salvatori, il ricordo di personaggi importanti della sua famiglia di origine, in primis i suoi genitori, in particolare il papà ed il nonno, dei suoi amici ed il raggio della memoria pian piano si dilata al primo parroco di Orte Scalo, P. Geremia Subiaco, a Fratel Simone Battisti, alla figura del medico dott. Sabatino Mele, di Don Delfo Gioacchini, del pittore delle notti siderali, Goffredo Paganini, la squadra di pallavolo DLF SCP Orte, fondata dal padre di Bruno, Claudio Salvatori e valorizzata negli anni dalla passione comune di Rolando Ottaviani
Particolarmente efficace appare la figura del barbiere Ero Borocci e al suo locale, ove si svolgevano appassionate discussioni su eventi come la conquista dello spazio, i rapporti Unione Sovietica e America, i ragazzi incollati alla TV in bianco e nero a seguire lo sbarco sula Luna o gli eroici mondiali di calcio del Messico. Le discussione presso la barberia di Ero Borocci passavano con naturalezza dalla politica internazionale, sino al calcio tra le blasonate Juventus e Inter e la fede giallorossa dei romanisti.
Di rara immediatezza è la descrizione dei ricordi di 4 amici che si riuniscono ai Giardinetti, l’autore descrive “le loro risate e il “brillìo” dei loro occhi, occhi di sopravvissuti alla brutalità di anni di dolore e paura, occhi che risplendevano guardando ad un futuro che si preavvisava di benessere” .
Nello spazio di parrucchiere per signora di Adriano Santini si respirava aria di “dolce vita” di “boom economico” di benessere finalmente alla portata di tutti, con la stazione ferroviaria che riprendeva il suo normale flusso di viaggiatori e l’apertura dei cantieri prima dell’Autostrada del sole nel 1961-64 e, successivamente, della linea Ferroviaria Direttissima negli anni Settanta.
La vita sociale e culturale della Città: le figure dei giovani eroi-soldati Caduti nella Prima Guerra Mondiale, come don Pacifico Arcangeli, Sirto Sacchetti. Il presidente dei Combattenti e Reduci della Prima Guerra Mondiale, Publio Frale ed i pionieri dell’Aeronautica con il capitano Manno Manni, caduto nella Seconda Guerra Mondilale, il dopoguerra con i sindaci storici Alessandro Camilli e Pietro Del Sole, l’on. Attilio Iozzelli.
Ricordo Alessandro Camilli, storico, uno dei primi sindaci di Orte e intellettuale che tenne vivo nei giovani di allora il senso della democrazia che rifiorì dopo la distruzione della guerra nella vita democratica della città. Come ricorda Ildo Santori – in un suo scritto dedicato alla presentazione del testo di Alessandro Camilli “Lo scoglio d’Oro” che ho avuto il piacere di presentare nella pubblicazione dell’Accademia dei Signori Disuniti della Città di Orte – Alessandro Camilli tenne viva nei giovani la fiaccola della libertà e del valore di democrazia e di cultura che valorizza l’individuo e la Città in cui vive, con le sue tradizioni e le bellezze storico-ambientali da preservare per affrontare il futuro con sane radici valoriali.
All’on. Attilio Iozzelli ed alla sua azione di parlamentare è stato dedicato da Bruno Salvatori un capitolo. Noi proponiamo per ricordare l’on. Attilio Iozzelli in modo adeguato l’intitolazione a suo nome di una via cittadina, avviando, al contempo, la pratica di intitolazione di una strada cittadina anche per il sindaco Pietro Del Sole e per altre personalità che si sono distinte per particolari meriti nei campi dell’esperienza umana
Molto intensa è la sezione dedicata da Bruno Salvatori alla pubblicazione di alcune sue novelle e poesie come, per citarne alcune, Pane… Olio… Sale, Pane quotidiano, Natale, Venerdi Santo, Sabato Santo, Vojjo sognà.
Memoria e creatività: il testimone che passa da una generazione all’altra.
Proprio il tema della Creatività ispira le pagine di Bruno Salvatori che dopo la sua vita professionale dedicata alla Polizia di Stato si sta dedicando in questi anni ad un prolifico impegno nella scrittura di vario genere, dal romanzo, al giallo alle opere teatrali, alla poesia.
Il libro, la lettura e la cultura millenaria della nostra Italia costituiscono pilastri insostituibili per la crescita individuale dei nostri giovani, il rafforzamento stesso della democrazia, per lo sviluppo di una partecipazione consapevole e costruttiva alla vita sociale, per il rinnovamento delle istituzioni e delle rappresentanze istituzionali. Quello, cioè, di cui abbiamo bisogno nelle nostre Città e nel nostro Paese.