NewTuscia – ROMA – Come ricordetete, ci eravamo lasciati il 5 maggio scorso, sempre con il Direttore della Direzione Territorio, Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio, Arch. Manetti, per procedere a ulteriori approfondimenti su Carta della Qualità dei Servizi, Contratto di Servizio e sui finanziamenti per le tre ferrovie ex concesse. Di seguito quanto detto nel corso dell’ultima riunione, tenutasi il 18 luglio scorso, durante la quale abbiamo avuto molte delle risposte che cercavamo, ma non tutte positive.
Son presenti all’incontro:
- per la Regione:
- Manuela Manetti (Direttore della Direzione Territorio, Urbanistica e Mobilità);
- Ruggiero Piccolo (Assessorato all’Urbanistica e Mobilità)
- Altri 2 funzionari
- per il Comitato Pendolari Roma Nord:
- Fabrizio Bonanni;
- per il blog “Sferragliamenti dalla Casilina”:
- Carlo Andrea Tortorelli;
- per il Comitato Pendolari Roma Lido:
- Maurizio Messina;
- Roberto Spigai;
Di seguito una sintesi dei punti all’ordine del giorno:
1 – STATO DEL CONTRATTO DI SERVIZIO DELLE TRE EX CONCESSE TRA REGIONE E ATAC SPA
Il contratto di servizio attuale è un contratto “ponte” in affidamento diretto a Atac, di due anni. E’ stato fatto alle stesse condizioni di quello allegato alla Delibera di Giunta Regionale del 30.12.2016, ma tenendo conto di alcuni pareri negativi che l’Autorità di garanzia per la concorrenza aveva indirizzato alla Regione, tra fine 2016 e aprile. Non ci sono quindi tra le due Delibere (Dicembre – Aprile) miglioramenti sui punti fondamentali della qualità del servizio, come hanno lamentato i Comitati presenti. La Regione ha però inserito in questo contratto transitorio una clausola in modo che se la documentazione di gara sarà pronta prima della sua scadenza, allora si partirà con l’appalto pubblico e chiuso l’attuale contratto.
La Regione ritiene l’attuale servizio erogato dal gestore non soddisfacente e si sta predisponendo per mettere a gara pubblica sia la gestione che la manutenzione. Tuttavia, sul punto non è apparso chiaro ai Comitati cosa intenda veramente fare la Regione che, da un lato, ha asserito sia necessario un nuovo contratto con una nuova assegnazione, come del resto chiesto dall’Antitrust, dall’altro, invocando una interpretazione del Regolamento comunitario del 2007, ribadendo che sarebbe comunque possibile andare ad affidamento diretto ad una società, che non potrebbe essere Cotral, poiché non abilitata ai trasporti su ferro, ma allora chi? I Comitati hanno ribadito che la scelta della Regione non è la cosa fondamentale, che rimane essere i contenuti, chiari, precisi e scritti, che il Gestore del servizio si deve assumere e non solo su quanti treni far viaggiare, ma anche su stazioni, pulizie, manutenzioni, bagni, biglietterie, addetti di stazione, ecc.
I referenti dei comitati fanno presente che ci si era precedentemente interfacciati con le associazioni dei consumatori “certificate” dalla Regione Lazio per poter sedere al tavolo della predisposizione del nuovo contratto. Si rilevano alcune criticità sul contratto, già evidenziate sulla bozza precedente del contratto e l’ente regionale a questo punto richiede nuovamente di rimarcarle e di farle avere a loro. L’appunto che si fa alla Regione è: perché si deve pagare il fornitore per prestazioni e servizi non erogati? [ Forse questa volta le leggeranno? , ndr]
2 – CARTA DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI DELLE TRE EX CONCESSE
Il Dott. Piccolo, incaricato dall’Arch. Manetti di esporre la situazione sullo stato della Carta della Qualità dei Servizi, in mancanza del dott. Ascenzi, che cura i rapporti con le Associazioni di tutela dei consumatori, aveva già abbandonato la riunione per improvvisi impegni e non ha poi più fatto ritorno.
3 – STATO DEI FONDI PER INTERVENTI INFRASTRUTTURALI SULLE TRE FERROVIE E PER ROTABILI
Si confermano gli investimenti di 154 milioni di euro per la Ferrovia Roma-Civita-Viterbo e 180 milioni per la Roma-Ostia Lido. Per la prima ferrovia tutta la documentazione necessaria è stata inviata a un soggetto interno preposto alle gare: la Regione fa infatti presente che l’ente regionale si è dotato di una “centrale unica” per la gestione della gara e per l’affidamento del servizio. L’ipotesi ottimistica è che entro la fine dell’estate venga pubblicata questa gara. Ricordiamo che i 154 milioni sono necessari per il raddoppio della tratta RIANO-MORLUPO e saranno investiti solo per l’ammodernamento dell’infrastruttura e NON ci saranno acquisti di nuovi treni. La gara pubblica (appalto integrato) prevede 3 lotti: i primi due sono relativi al raddoppio, il terzo lotto è relativo all’elettrificazione della tratta.
I rappresentanti dei pendolari chiedono poi notizie sui lavori di raddoppio del binario tra Montebello e Riano: la Regione risponde che quella tratta è di competenza del Comune di Roma, i fondi necessari sono stati trasferiti e adesso l’ente comunale dovrebbe bandire anch’esso una gara pubblica per l’affidamento dei lavori. Su questo punto i rappresentanti dei pendolari procederanno ai necessari approfondimenti.
Per quanto riguarda l’investimento di 180 milioni sulla Roma-Ostia Lido sono in previsione dei lavori di ammodernamento, già schedulati ma non ancora calendarizzati. I soldi ci sarebbero, ma è in atto un contenzioso tra Regione Lazio e RATP per il fatto che il TAR ha annullato la delibera regionale che bocciava il progetto della società francese per avere la gestione della tratta. L’errore procedurale contestato dal TAR è che la Regione non ha adeguatamente spiegato all’impresa perché il loro progetto è stato bocciato. A questo punto tutto è fermo in attesa di decidere cosa fare.
Per la Roma Lido è improbabile che veda la luce la maggior parte degli interventi, a suo tempo ipotizzati dal Gestore ATAC S.p.A., a giustificazione dell’importo stimato di 180 milioni di euro da chiedere al Governo nell’ambito del c.d. Patto per il Lazio – Renzi-Zingaretti. Pare pertanto urgente concentrarsi sugli interventi non ricadenti sulla infrastruttura, soggetti tra l’altro ad una particolare interpretazione, da parte del settore legale della Regione Lazio, circa la ricaduta del contenzioso amministrativo in essere tra Regione e consorzio capofila RATP. In particolare ci si riferisce all’avvio del bando di gara per acquisto di treni NUOVI. Sul punto il Comitato Pendolari Roma Ostia, ribadisce l’assoluta improponibilità di utilizzo delle scarse risorse pubbliche per inutili interventi di aggiustamento dei treni Ansaldo (Hitachi) serie MA200, attualmente in uso nel numero di otto (non di dieci come erroneamente indicato da fonti interne alla Regione – idem per i CAF 300 che sono in numero di 8 e non di 9).
Si sta comunque cercando di far partire comunque qualche lavoro, in attesa di decidere cosa fare, ma il Comitato Pendolari Roma Ostia ha pregato di depennare quello che appare come un mero refuso di programmi di intervento di ATAC molto datati e che riporta (ancora oggi) il completamento delle “barriere anti rumore”!
A questo punto i referenti dei comitati spiegano che, sfruttando una legge recente sulla sicurezza in ambito terremoti, si potrebbero fare lo stesso i lavori. E’ comunque non ammissibile che i lavori restino fermi in attesa di qualcosa di non definito, per 5 o 10 anni. I pendolari della Roma-Ostia Lido vanno tutelati e rispettati.
Sembrerebbe restare comunque fuori da investimenti la ferrovia Roma-Giardinetti, che è sempre di proprietà della Regione Lazio e va potenziata, con prospettive di sviluppo soprattutto legate alla zona di Tor Vergata. Si ribadisce che la Regione e il Comune di Roma dovrebbero “parlarsi” di più e ascoltare anche i comitati dei pendolari presenti, perché alcune soluzioni proposte sono fattibili.
La paura dei Comitati è che negli anni che passeranno per cercare di sbloccare la procedura di trasferimento della proprietà, la linea sia gestita senza investimenti infrastrutturali. Viste la pessima situazione della ferrovia, c’è il rischio concreto che l’infrastruttura diventi inagibile e chiuda definitivamente.
Anche l’AGCOM ha ribadito all’ente regionale che l’attuale gestore delle 3 ferrovie risulterebbe non affidabile. I referenti dei pendolari ricordano inoltre che nel vecchio contratto di affidamento del 2007 (che è stato in proroga per quasi 10 anni) ATAC veniva pagata anche per i km non fatti, come quelli per il percorso Giardinetti-Pantano, non effettuato da anni ormai. L’ente regionale rende noto che hanno provveduto recentemente a fare le opportune verifiche e correzioni al contratto.
Si riscontra un crollo dei km percorsi, dovuto alla percezione di inaffidabilità del servizio erogato dal gestore e il referente del comitato pendolari ferrovia Roma Nord fa presente che con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo, saltano corse urbane di continuo. Si è passati dalle 180 corse in orario invernale alle 154 estive, ma sono solo sulla carta. Ogni giorno, come da rilevazioni sul campo da parte dei pendolari e prendendo anche a riferimento le info ufficiali (non complete) provenienti dai canali di comunicazione del gestore, vengono soppresse dalle 10 alle 30 corse urbane. Molte corse vengono anche soppresse spostando l’orario di partenza, avendo inglobato il ritardo nell’orario, fino ad arrivare alla corsa successiva: questa cosa è stata ribadita più volte, sia a ATAC che alla Regione Lazio. I referenti dei comitati ricordano all’ente regionale, che avvalla e certifica ogni modifica di orario proposto dal gestore, di presidiare maggiormente l’erogazione del servizio.
Il Comitato Roma-Ostia Lido ricorda che la situazione dei treni su quella tratta è drammatica: tra meno di due anni si arriverà al blocco del servizio se non si investe in nuovo materiale rotabile, come ricordato più di un anno fa addirittura dal precedente DG di Atac, Ing. Rettighieri, sempre in un incontro in ATAC con i referenti dei pendolari.
4- Tra le VARIE ED EVENTUALI si è parlato di:
NUOVA STAZIONE DI PRIMA PORTA
Si segnala che attualmente viene segnalata la mancanza quasi continuativa dell’agente di stazione. Inoltre si chiede la destinazione d’uso delle strutture commerciali e ci sono informazioni discordanti su questo aspetto poiché l’ente regionale afferma che sia di pertinenza di ATAC, mentre sembra che la competenza per l’affidamento di quegli spazi sia di Regione Lazio. Inoltre si segnala la mancanza cronica di parcheggi a disposizione dei pendolari, nella nuova stazione.
NUOVA STAZIONE DI PIAZZALE FLAMINIO
Gli approfondimenti richiesti dall’ente regionale hanno avuto esito positivo perché sembra che le criticità strutturali evidenziate dall’impresa non abbiano avuto conferma dopo i vari sopralluoghi dei tecnici incaricati dalla regione. In questo momento i lavori sono in parte ripresi e i tempi sono in parte rispettati.
L’ente regionale ribadisce che l’attuale stazione di flaminio non deve chiudere se prima non è stata completata la nuova, quindi si faranno lavori con la stazione aperta, con continuità di esercizio. Atac ha sempre affermato di voler chiudere l’attuale stazione per alcuni mesi e spostare il capolinea a Euclide o a Acqua Acetosa. Come ribadito dai referenti dei pendolari, chiudere la stazione è una follia. Per fortuna sembra che l’ente regionale abbia capito i grossi problemi evidenziati dai pendolari, fin dal 2015: se si chiude piazzale flaminio per un anno, e magari si fanno anche i lavori di raddoppio, quella linea ferroviaria (urbana e extraurbana) muore! I comitati ricordano che, anche a stazione chiusa ATAC verrebbe remunerata lo stesso per intero, è scritto nel contratto. Per l’avanzamento dei lavori nella nuova stazione ci si aggiornerà nel corso del 2018 e comunque il comitato pendolari ferrovia roma nord richiederà un incontro apposito per questo.
STADIO DELLA ROMA
Il Comitato della Roma Lido ha espresso preoccupazione per la piega che sta prendendo la vicenda relativamente all’impatto devastante che il progetto avrà sul quadrante in particolare per ciò che riguarda la mobilità. E’ stato chiesto come mai, dopo la bocciatura del progetto in sede di Conferenza dei servizi, chiusa nel marzo scorso, ancora si stia ragionando sugli aggiustamenti dello stesso. La risposta (non soddisfacente) è stata che la Regione non poteva rifiutare gli aggiornamenti presentati dal costruttore. Il Comitato ha replicato che il progetto “rivisto” al pari di quello originale si basano su presupposti inesistenti e fantasiosi (20.000 passeggeri/h trasportati sulla Roma Lido e 7.500 passeggeri/h trasportati sulla FL1), che non fanno i conti né con la situazione attuale né con quella futura, poiché non saranno certo 3 o 4 treni nuovi in più a risollevare la situazione che è al limite della sostenibilità, al massimo potranno stabilizzare la situazione attuale ancora molto precaria. E poi c’è la incredibile sottovalutazione dell’aumento del traffico su strada, che nel progetto è stata eufemisticamente stimata in un +1%. I proponenti pensano quindi di cavarsela con i 45 milioni messi a disposizione del progetto.
Ma la stima di passeggeri trasportati a TDV su ferro è assolutamente irreale e pertanto destinata a naufragare, catapultando altri veicoli sulla via del Mare/Ostiense.
La Regione ha preso atto delle argomentazioni ed ha risposto che il 5 agosto scade il termine peri soggetti pubblici che dovranno pronunciarsi sulle modifiche apportate dai costruttori. Il Comitato ha risposto che si riservava di fare i passaggi necessari per contestare le ipotesi progettuali e la delibera comunale n. 32/2017.
TRENI STORICI
I Comitati, assecondando le legittime richieste delle associazioni di appassionati della ferrovia, hanno sollecitato con urgenza l’arch. Manetti a rispondere in merito alla tutela dei treni storici Stanga-Tibb della Roma-Viterbo e MR della Roma-Lido. In particolare sulle MR pende un bando di demolizione dell’Atac aggiudicato nel 2014 che è stato sospeso fino all’8 agosto c.a. in attesa di una presa di posizione della Regione che potrebbe essere decisiva per la salvaguardia di treni dall’altissimo valore storico. Si è pertanto richiesta una pronta risposta al protocollo RQAC/n°7214 inviato dal Comune di Roma all’Arch. Manetti.
Per quanto concerne i treni storici della Roma-Viterbo, non essendo pendente un bando di demolizione o una gara in corso, i Comitati si sono affidati all’azione delle associazioni di appassionati, che stanno creando più ampio progetto in armonia con i sindaci della tratta.
L’incontro si conclude, alle 18.30 circa, con la richiesta da parte della Regione di avere un documento riepilogativo delle proposte dei comitati sulle tre ferrovie per poterlo analizzare nel dettaglio. Quest’ultimi ribadiscono la necessità di essere ascoltati proattivamente perché i pendolari che conoscono e vivono sul campo tutti i disagi quotidiani ed è quindi sempre più necessario dare ascolto a chi viaggia e conosce bene problemi e opportunità delle ferrovie che utilizza, piuttosto che continuare a leggere solo documenti all’interno di uffici dotati di aria condizionata e di tutti i confort. Infine, sui saluti finali l’ente regionale (sbilanciandosi un po’ troppo, secondo noi [ndr]) chiede di essere supportata dai comitati per migliorare il servizio e i comitati ricordano che, ad esempio, la bozza di carta dei servizi con rilievi e indicazioni dei pendolari era stata condivisa con tutti gli attori, inclusa la regione Lazio, ben prima di iniziare la discussione ufficiale con le associazioni dei consumatori.
Restiamo quindi in attesa di avere ulteriori info da parte della Regione Lazio da integrare al presente resoconto, che ricordiamo è frutto dei nostri appunti e non quello ufficiale da parte della Regione (semmai ce ne sarà uno). Se abbiamo dimenticato o scritto cose inesatte preghiamo l’ente regionale di farci avere notifica.