
Ma chi è Elisa Anzellotti? Ricercatrice, tre lauree e la passione per la danza la contraddistinguono. Ma sentiamo diretta da lei com’è nata l’idea di partecipare a L’Eredità.Ciao Elisa, come ti sei iscritta al programma?
“Mi ha iscritto al programma la mamma, senza dirmi nulla, poi mi sono trovata a fare il provino ed essere richiamata dopo un mese circa. Solo il 15% di chi fa il provino poi viene effettivamente preso”.Come si sei trovata in trasmissione?
“Lo staff è molto cordiale e gentile, lo stesso posso dire di Fabrizio Frizzi; sembrava di essere in un ambiente dove ci si conosceva da sempre, e mi ha fatto molto piacere che poi tutti quanti hanno cominciato ad incoraggiarmi dopo le prime puntate in cui arrivavo in finale senza vincere l’agognato “bottino”. Importantissima è stata la preparazione culturale poliedrica , un pizzico di fortuna certamente, ma anche il saper mantenere i nervi saldi e tanta concentrazione! Molti giochi presentano delle differenze rispetto alla grafica cui si è abituati da casa (per es. nella “scalata doppia” quando c’è la sfida con le parole da indovinare la domanda non c’è sul nostro schermo, occorre stare attenti a quello che dice Fabrizio)”.
Sappiamo che ami la danza, questo ti ha aiutato?
“Aver lavorato nel mondo della spettacolo tramite la danza mi ha aiutato non poco. Ho iniziato danza a tre anni e non l’ho mai lasciata sperimentando tanti stili e concentrandomi poi sulla danza del ventre, il flamenco e le danzi popolari italiane. Ciò mi ha permesso di avere molte esperienze in campo artistico e avere contatti con musicisti, pittori, fotografi ecc… “.
Cosa fai quotidianamente?
“Attualmente insegno queste discipline a Viterbo, alla Golden School e a Tarquinia presso l’ass.ne New LAB. Questo per me nella vita era il piano b, poichè speravo (e spero tuttora) di lavorare con i titoli di studio che ho conseguito (triennale in giurisprudenza, triennale e specialistica in beni culturali storia dell’arte, e dottorato di ricerca in Beni culturali con tesi sulla danza come bene culturale immateriale, con una cotutela con una università di Parigi)”.
Il migliore augurio per te stessa?