Stefano Stefanini

NewTuscia – VITERBO – ” Lavoro, le nostre radici il nostro futuro”. E’ questo lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil, per celebrare la festa del 1°maggio, che quest’anno si svolgerà a Portella della Ginestra (Palermo) nel 70mo anniversario della strage  dei lavoratori braccianti condotta dalla banda criminale del bandito Salvatore Giuliano  il 1 maggio 1947 ed il cui processo si celebro avviterò nel 1950.lavoro campi profughi

Nella nostra trasmissione Fatti e commenti, curata da chi scrive e da Getano Alaimo, abbiamo tracciato con Alberto Manzini, segretario  della CGIL della Camera del Lavoro di   Roma Nord, Viterbo e Civitavecchia le tematiche che saranno affrontate quest’anno in occasione del 1 maggio.

Sul fronte dei contenuti e significati della Festa del Lavoro 2017 , Alberto Manzini ci ha confermato che i sindacati della Tuscia intendono ribadire con forza il tema dell’emergenza occupazionale e del lavoro precario, specie giovanile, in relazione alle infrastrutture stradali, ferroviarie, intermodali, che sono considerate il volano della ripresa e dell’occupazione.

Inoltre la tutela ambientale, un modo nuovo di intendere e di rilanciare l’edilizia,  contro il cemento indiscriminato, vedrà vigilanti i sindacati. L’acqua pubblica ed il recupero di efficienza dei servizi socio sanitari, il turismo crocieristico e termale sono gli altri temi da sviluppare in occasione del Primo Maggio. Viene sottolineato il valore e le basi costituzionali della concertazione tra lavoro, impresa  e istituzioni, perché solo insieme si esce dalla crisi.

Impegno per combattere tutte le forme di precariato del lavoro in un’impresa dinamica. Anche nella Tuscia viterbese: le problematiche delle radici e del futuro del lavoro vanno poste con forza all’attenzione delle Istituzioni, del sistema finanziario- bancario e dei datori di lavoro.

In primo luogo l’impegno per  combattere  tutte le forme di precariato dei giovani lavoratori:  investimenti pubblici massicci e risorse finanziarie certe  dalle banche per gli imprenditori che investono per dare lavoro più stabile ai giovani e per assicurare livelli di servizi sociali e pubblici di base accettabili per le fasce economiche più svantaggiate,  recupero urbanistico ed abitativo a misura d’uomo e al rilancio dell’edilizia nel massimo rispetto della sicurezza sul lavoro evitando una  cementificazione indiscriminata e selvaggia.

I segretari dei sindacati viterbesi  sono certi che sia opportuno nel rispetto dei ruoli  “Proseguire sulla strada della concertazione con enti locali e imprenditori: perseguire insieme una strategia per creare sviluppo nel rispetto delle varie vocazioni del territorio provinciale   i poli ceramico di Civita Castellana, viario e intermodale di Orte, turistico-culturale, universitario  e   terziario di Viterbo, la vocazione lacuale, agricola e marittima  dell’Alta Tuscia, il sistema dei centri storici e del Parco archeologico-ambientale.   Per questo lavoratori e imprenditori devono collaborare,  oltre le esigenze della semplice produttività e della creazione di profitto per pochi.

I nostri territori da anni  sono in sofferenza, per il fatto di aver assistito in special modo in questi ultimi anni di crisi, ad una devastazione di posti di lavoro, di tutele e diritti, pur con piccoli segnali di ripresa che si registrano in questi mesi.

Viene sottolineato come i sindacati della Tuscia si siano attivati responsabilmente  in questi anni per attenuare i disagi e le sofferenze sociali ed economiche di quei lavoratori, nei momenti cruciali per il riconoscimento degli ammortizzatori sociali contro la disoccupazione  e continuerà a farlo, ma non basta, occorre una politica adeguata, una visione d’insieme che possa far risollevare il distretto con tutti gli  accorgimenti necessari, dall’efficientamento energetico, all’internalizzazione, alla diversificazione produttiva.  Occorre più coraggio da parte delle imprese e più attenzione da parte delle Istituzioni per tutelare e sviluppare il lavoro in ogni sua forma, come vuole la nostra Costituzione.

Buon Primo maggio !