NewTuscia – ROMA – È possibile la remissione del debito bancario a carico di famiglie e imprese senza penalizzare i conti delle banche. Il convegno che si è tenuto ieri a Roma, al Senato, ha dimostrato che la remissione del debito bancario non è un azzardo morale, ma è possibile e realizzabile. Sarebbe anzi un’iniziativa salvifica per l’economia e per la società italiana nel loro complesso. Centinaia di migliaia di piccole e medie aziende e milioni di famiglie non vivrebbero più co
n l’incubo del debito: potrebbero guardare al futuro serenamente, potrebbero riprendere a produrre e a consumare. Le banche, non costrette per risanarsi a svendere i crediti problematici ai fondi “avvoltoio”, non avrebbero necessità di ulteriori pesanti ricapitalizzazioni e potrebbero ricominciare a fare il loro mestiere: far credito alle famiglie e alle imprese. I fondi avvoltoio, gli unici in grado – grazie alle loro immense disponibilità liquide – di finanziare gli aumenti di capitale delle banche, non diventerebbero, come è già successo fin troppe volte, proprietari delle stesse. Al convegno era presente il Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, Franco Roberti.
La proposta di offrire al debitore la remissione del suo debito, in cambio della stessa somma per la quale le banche cederebbero il credito deteriorato (NPL) al fondo speculativo, è stata definita dall’On. Paglia, primo firmatario di una proposta di legge alla Camera, una proposta “win-win”, una proposta, in cui tutti vincono. Il senatore Quagliariello, che si appresta a presentare una proposta simile al Senato, ha detto che la ritiene indispensabile, a maggior ragione, dopo il fallimento della riforma delle banche popolari. L’on. Maestri ha sottolineato il perfetto allineamento della proposta alle norme costituzionali. Il Presidente di ConfimpreseItalia Dott. Guido D’Amico l’associazione che si è fatta promotrice dell’incontro, ha evidenziato che le piccole aziende, spina dorsale dell’economia italiana, verrebbero rivitalizzate dalla legge proposta. Paolo Cirino Pomicino, per molti anni protagonista della politica economica italiana, ha deplorato l’inversione dei rapporti di forza fra finanza ed economia reale: “il capitalismo finanziario oggi si muove al di CONFIMPRESEITALIAConfederazione SindacaleDatoriale delle Micro, Piccole e Medie Imprese 2 Sede Roma: via Veturia n.45 00181 Roma sopra del ciclo produttivo” denunciando il dominio della finanza sull’economia. Il prof. Minenna descrivendo gli NPL ha ripreso un concetto economico per cui “se un credito non è buono assorbe capitale”, soffermandosi poi sul rapporto NPL / bilancio dello stato e sulle differenze di valutazione degli NPL nei bilanci delle banche e in quelli delle aziende. La moderatrice, Valeria Carella ha evidenziato come le linee guida per le banche sui crediti deteriorati licenziate dalla BCE nel marzo 2017, forzino le banche a cedere non solo i crediti deteriorati, ma anche le posizioni in bonis a rischio deterioramento, consegnando i clienti ai gestori specializzati: fondi speculativi internazionali. L’avv. Crivellari, ex dirigente bancario, ha compiuto un’ampia ed esaustiva spiegazione tecnica sul “cui prodest?” della cessione degli NPL, valorizzando le realistiche e possibili soluzioni alternative. Dalla sua analisi risulta che 10 milioni di italiani sono coinvolti in questo massacro. L’avv. Riccio, difensore di centinaia di aziende e famiglie coinvolte in contenziosi bancari, ha affrontato la questione dal punto di vista del ceduto (come ribadito da Paolo Cirino Pomicino: dietro ogni debito c’è una vita). Ha poi esaminato il negativo influsso delle segnalazioni alla Centrale Rischi sulla sopravvivenza dell’impresa, plaudendo infine alla legge 3/2012 sul sovraindebitamento, l’unica in grado di mettere al centro le aziende, le persone e la loro dignità. È emerso evidente che la remissione dei debiti bancari non è un confiteor, non è un condono, non è un moral hazard, bensì una misura che si rende necessaria e urgente per salvaguardare l’impalcatura democratica ed economica del nostro paese.