Stefano Stefanini
NewTuscia – ORTE – La trasmissione Fatti e commenti, condotta da chi scrive e da Gaetano Alaimo, che sarà visibile da sabato 23 aprile sulle frequenze di TeleOrte e sul portale newtuscia.it TV , sarà dedicata al “Significato dei Valori del 25 aprile nel 72° Anniversario della Liberazione.”
Con l’ausilio del presidente provinciale dell’ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, avv. Enrico Mezzetti e della prof. Anna Santori della Sezione ANPI di Orte, verranno richiamate le conquiste legate alla democrazia, che non sono mai definitivamente acquisite: vanno difese e attualizzate giorno per giorno, nei nostri comuni, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie e negli ambienti associativi civili e religiosi, superando , secondo chi scrive, tante incomprensioni e divisioni di parte che “storicamente” non dovrebbero più avere ragione d’essere…
L’esperienza del 25 aprile 1945: i diritti di libertà e della partecipazione democratica vanno difesi giorno per giorno, e condivisi al di là delle partizioni politiche.
La riscoperta dei valori e dei diritti di libertà, di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e della partecipazione democratica vale tanto più per la nostra Costituzione, che è costata sacrifici personali e collettivi e sofferenze, sino al sacrificio della vita, ai nostri padri e che oggi, spesso, viene messa in discussione e, nei numerosi casi di corruzione e di malgoverno della cosa pubblica, di fatto svuotata nei suoi cardini fondamentali. Commenteremo le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: la Resistenza, prima che fatto politico, fu soprattutto rivolta morale. Questo sentimento, tramandato da padre in figlio, costituisce un patrimonio che deve permanere nella memoria collettiva del Paese.”
I valori unificanti della Liberazione: l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, la libertà di pensiero ed espressione, il diritto ad un lavoro dignitoso, il diritto alla salute e ad una istruzione, qualificate, aperte a tutti e pubbliche.
Non è un luogo comune, ma verità riconosciuta da studiosi di ogni estrazione ed orientamento che essa è una delle più avanzate del mondo. Se una critica può esser mossa è che, in oltre sessanta anni di vigenza alcuni principi fondamentali sono, talvolta, rimasti inattuati: l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, la libertà di pensiero ed espressione, il diritto ad un lavoro dignitoso, il diritto alla salute e ad una istruzione, qualificate, aperte a tutti e pubbliche.
La celebrazione del 25 Aprile è anche la “festa” della Costituzione, della Liberazione dell’Italia dalla dittatura e dall’occupazione nazista, della conquista dei diritti democratici in un’Italia repubblicana finalmente libera ed unita, come l’avrebbero voluta – come precoci anticipatori risorgimentali – pensatori come Giuseppe Mazzini e uomini d’azione come Giuseppe Garibaldi.
Dobbiamo, quindi, “tornare alla Costituzione” ai principi base della nostra convivenza civile, per difenderne lo spirito e attuarne compiutamente le parti non realizzate; pretendere da tutte le forze politiche il rispetto per la Carta fondamentale della nostra Repubblica, che ha reso possibile un dopoguerra ricco di conquiste per le classi popolari e di ampliamento degli spazi di solidarietà e di democrazia.