A cura della d.ssa Gioia Nibbio
NewTuscia – Con il termine “attaccamento” Bowlby intendeva la “qualità” della relazione primaria con la madre o la figura primaria di accudimento .

La D.ssa Gioia Nibbio
Attrave
rso numerose osservazioni, aveva descritto quattro fondamentali stili di attaccamento:
- Attaccamento sicuro: che si riferisce a un bambino che ha costruito con la madre una buona relazione di fiducia,che si sente rispecchiato,protetto e rassicurato. Sentendosi sufficientemente accompagnato e protetto dallo sguardo della madre,il bambino può separarsi da lei per aprirsi, esplorare il mondo e crescere.
- Attaccamento insicuro – ambivalente: la relazione con la madre non è vissuta dal bambino in modo rassicurante; essa si mostra disponibile in maniera discontinua e incoerente ,inoltre mostra degli atteggiamenti intrusivi e imprevedibili non corrispondenti alle richieste del bambino.
Il bambino resterà in attesa di continue conferme materne .
- Attaccamento insicuro evitante: questo tipo di attaccamento sembra favorito dalla relazioni con genitori emotivamente distanti e assenti,il bambino si difende isolandosi ,evitando di entrare in relazione con una madre che potrebbe abbandonarlo da un momento all’altro.
- Attaccamento disorganizzato: associato ad ambienti familiari caratterizzati da situazioni conflittuali,maltrattamenti,abusi e grave depressione materna . Il bambino non riesce ad organizzare un comportamento coerente,mostra reazioni caotiche e confuse quando si trova con la madre o con la figura di accudimento primaria.
Lo stile di attaccamento acquisito nei primi mesi di vita dà origine ,nel tempo ,a una sorta di schematismo interno (M.O.I -Modelli Operativi Interni) attraverso il quale l’individuo tenderà a vivere nello stesso modo anche le successive relazioni della sua vita .
Cosi’ chi avrà acquisito un attaccamento “sicuro”,tenderà a vivere,ad esempio,la futura relazione con il partner, nel matrimonio,con equilibrio,con amore,ma senza gelosia,e a considerare la relazione come una base sicura per aprirsi alla vita e alle sue richieste.
Chi invece avrà interiorizzato uno stile “insicuro ambivalente /evitante”,tenderà a cercare sempre conferme in amore ,vivrà la relazione con eccessi di gelosia,di possesso e controllo.
Oppure non riuscirà mai ve
ramente a entrare dentro una relazione ,tendendo a proteggersi avendo un comportamento distanziante.
Lo stile di attaccamento va a incidere sull’immagine e la rappresentazione profonda che ciascun si fa e ha di sé e sulla propria autostima.
Un bambino che ha avuto modo di interagire con una figura d’attaccamento accessibile e disponibile a soddisfare i suoi bisogni fisici e psicologici costruirà con molta probabilità ,una immagine di sé come persona meritevole di essere amata e capace di segnalare i propri bisogni.
Tale positività è favorita e predisposta dalle quasi illimitate capacità di cura e di disponibilità della madre .Se una tale sicurezza di base riesce a istaurarsi ,le crisi evolutive successive saranno affrontate e superate con più serenità e facilità.
Grazie a questo atteggiamento di fiducia ,il bambino “sa” che la madre gli darà da mangiare quando avrà fame e lo conforterà nei momenti in cui proverà paura o dolore.
Questo bambino inoltre sarà in grado di tollerare il momento in cui la madre scompare dalla sua vista,per esempio quando viene messo a dormire ,perché sa che tornerà.
Inoltre sopporterà positivamente le inevitabili frustazioni,dovute anche a una madre umanamente imperfetta.
Al contrario,l’interazione con una figura di attaccamento inaccessibile e rifiutante porterà il bambino a costruire un modello comportamentale di sé come persona poco amabile, poco capace di segnalare i propri bisogni e di ottenere risposte adeguate.
Tali modelli possono essere modificati attraverso una buona relazione terapeutica, accogliente e non giudicante che dà pazientemente tempo all’altro di ristrutturare la propria personalità,
Tutto ciò avviene attraverso il riconoscimento ,il rispecchiamento e l’accettazione incondizionata dell’unicità della persona e del suo vissuto.
Bibliografia : Nibbio,G, Il Disturbo Bipolare caratteristiche e fattori distintivi , Cap 3 (disregolazione affettiva e disturbi dello spettro dell’umore)
Edizioni Progetto Cultura ,Collana Alma –un libro in aiuto. 2012
Dott.ssa Gioia Nibbio –Psicologa Clinica, Psicoterapeuta in formazione presso la scuola di Psicoterapia Umanistica –Integrata ASPIC , sede di Roma .
Svolge in forma privata attività di consulenza, sostegno e diagnosi psicologica a Capodimonte (VT) e presso la sede ASPIC di Viterbo .
Per domande o consulenze :
- gioia.nibbio@hotmail.it
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