NewTuscia – narni inaugurazione complesso san domenicoNARNI – Sono stati inaugurati oggi al centro storico i nuovi spazi del complesso del San Domenico destinati a strutture per l’università, la cultura e la convegnistica con 450 posti disponibili. I nuovi edifici sono stati recuperati grazie ad un finanziamento di un milione e 625mila euro, di cui un milione e 300mila erogati dalla Regione Umbria, con i fondi Por Fesr, e il restante con un mutuo del Comune. Il taglio del nastro è stato dato dal sindaco, Francesco de Rebotti, e dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, alla presenza del magnifico rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi, del sottosegretario agli interni, Giampiero Bocci, del prefetto di Terni, Angela Pagliuca, del questore di Terni, Carmine Belfiore, e della coordinatrice del corso di laurea in Scienze per la sicurezza e l’investigazione, Maria Caterina Federici. Molti anche gli altri rappresentanti istituzionali della giunta e del Consiglio regionale, dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine.

Il cantiere chiuso pochi giorni fa ha permesso il recupero e la rifunzionalizzazione della vecchia Casa del Popolo. Al suo interno, al posto degli uffici preesistenti, sono state create aule studio, sale convegni, impiantistica multimediale e strutture all’avanguardia dedicate ai corsi universitari, all’organizzazione di meeting, convegni e conferenze. Una mostra di artisti locali è stata ospitata nelle prime sale, mentre gli spazi esterni sono stati dedicati alla memoria del partigiano narnese Ivo Germani, scomparso lo scorso anno.

“E’ una giornata importante – ha detto il sindaco de Rebotti – che corona lo sforzo e l’impegno profuso dal Comune, insieme alla Regione e all’Università, per realizzare il progetto del recupero del San Domenico e della dotazione all’università di strutture adeguate anche per il corso completo in Scienze per la sicurezza. Un grazie sentito va al magnifico rettore Moriconi che ha recepito la volontà di Narni di puntare sull’università”.

“Il San Domenico è uno dei complessi monumentali più pregiati dell’Umbria – ha sottolineato la presidente Marini – e fa parte del patrimonio umbro da preservare considerando anche i danni provocati dal terremoto che hanno reso alcuni dei beni danneggiati difficilmente recuperabili”. Altro elemento sottolineato dalla Marini è stato quello delle tempistiche. “Il rispetto dei tempi da parte del Comune – ha detto – ci ha permesso di rendicontare nei termini previsti e di ottenere quindi una premialità sui progetti da finanziare per il nuovo periodo 2014-2020.

La casa del popolo – ha infine osservato – fu fatta da gente che spesso non aveva titoli di studio ma che voleva fortemente che i propri figli fossero istruiti. Oggi il recupero di quella di Narni è proprio dedicata ai giovani e al loro desiderio di studiare”.

Di successo per una scommessa vinta sul corso di laurea ha parlato il sottosegretario Bocci. “La decisione di trasferire a Narni anche la biennale è una scelta di credibilità e di affidabilità – ha affermato – frutto di un reciproco scambio di cortesia tra Narni e l’Ateneo di Perugia, entrambi uniti da un obiettivo comune di qualità”.

Anche il prefetto Pagliuca ha voluto dare il suo saluto sottolineando che “i paesi più evoluti lo sono perché hanno puntato sul capitale umano. Oggi questo complesso rifunzionalizzato è la più bella prova della collaborazione stretta fra le istituzioni”.

Dopo il messaggio della ministra Madia, letto dalla professoressa Federici, il rettore Moriconi ha preso la parola esaltando il successo del corso di laurea di Narni “ottenuto – ha evidenziato – superando tutte le difficoltà. Noi siamo molto contenti di quello che sta avvenendo a Narni e nella Conca ternana e che va anche oltre ciò che avevamo programmato. Questi nuovi spazi messici a disposizione dal Comune sono meravigliosi e all’avanguardia. Testimoniano dell’impegno dell’amministrazione e della città per il consolidamento e il radicamento dell’università”.