NewTuscia – VETRALLA – Decisamente qualcosa non torna nel vittorioso proclama comparso sulla pagina fb associata alla coalizione ora al governo del comune di Vetralla, dove si vetrallainneggia con malcelata soddisfazione l’imperioso intervento amministrativo volto a risolvere la delicata questione dei concorsi alle quote sociali delle prestazioni assistenziali fornite dalle RSA (Residenze Sanitarie Assistite).

Vale la pena ricordare che la prima delibera di Giunta sull’argomento (la 279 del 1/12/2016) era già stata oggetto delle nostre perplessità , espresse in via formale con una interrogazione consiliare, alla quale, in aperto contrasto delle norme stabilite nel Testo Unico degli Enti Locali, l’attuale amministrazione si è ben guardata di dare risposta, ora il pasticcio comminato ai poveri utenti assume le forme del grottesco.

Infatti molti sono i punti dell’articolo che lasciano pensare ad un approccio quantomeno superficiale dell’argomento. In primo luogo l’allargamento della fascia degli aventi diritto fino a 20.000,00 euro, passato come atto di buonismo verso gli utenti stessi, non è altro che l’adeguamento a quanto previsto dalla legge regionale, quindi dovuto, ma quello che più risulta disarmante è l’approssimazione con la quale vengono determinate le quote percentuali di concorso alla spesa limitandole al 70% della quota ammissibile a rimborso, ripartito tra Regione Lazio (50%) e Comune (20%). In realtà l’art 6 della L.R. 12/2016 e la DGR DEC41 del 02/11/2016 demandano al Comune il restante 50% del rimborso e non il solo 20% come deliberato dall’amministrazione comunale, lasciando così scoperta una quota parte del 30% che rimarrebbe a carico degli utenti, e non è finita qui.

Il meccanismo di rimborso da parte della Regione avviene a rendicontazione di quanto effettivamente erogato dal Comune e non di quanto è ammesso a rimborso, quindi, per un ovvio calcolo matematico la cifra erogata risulterà inferiore rispetto ai calcoli di bilancio (il 35%). L’articolo poi assume i toni demagogici quando spiega da dove verranno reperite le risorse economiche per soddisfare le esigenze dell’anno 2015, ovvero la decisione di “destinare somme residue provenienti dalla mancata realizzazione di progetti di precedenti esercizi”. Tutto bene se non fosse che queste risorse, per le quali rimane comunque necessario lo svincolo di destinazione d’uso da parte della Regione Lazio, appartengono a capitoli come gli interventi per minori vittime di maltrattamenti o all’integrazione scolastica, a significare superbamente che queste emergenze non necessitano di opportuna attenzione.

Claudio Bartolucci (FdI-AN Vetralla)