Simone Stefanini Conti

NewTuscia – VITERBO – I comuni italiani hanno chiesto ed ottenuto dal Governo giovedì 9 febbraio scorso   più poteri ai sindaci in materia di qualità della vita e di Sicurezza Urbana.

“I sindaci, presidio che i cittadini ricComune-Viterboonoscono e al quale si rivolgono in cerca di risposte, vogliono essere attori del cambiamento di questo Paese. Le norme per la sicurezza urbana, rafforzano i loro poteri, rivedendo i contorni dell’ordinanza sindacale, e riconoscono ai primi cittadini il ruolo di co-coordinatori della strategia di prevenzione e contrasto”. Queste le dichiarazioni del presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro. Sono tre i punti fondamentali che i sindaci si aspettano siano recepiti nelle nuove norme.

1 – i patti per l’attuazione della sicurezza urbana, sottoscritti tra prefetto e sindaco, individuano gli interventi in materia di prevenzione della criminalità diffusa e predatoria e della promozione del rispetto della legalità e del decoro urbano.

2- l’introduzione di un modello condiviso, tra Comune e prefettura, di governo della materia.

3- l’ampliamento del potere di ordinanza sindacale. In particolare saranno adottabili tre forme di ordinanza sindacale: oltre a quella contingibile e urgente già prevista, il sindaco potrà disporre provvedimenti stabili nel tempo per limitare gli orari dei pubblici esercizi che vendono alcolici, a garanzia delle quiete pubblica, e assumere provvedimenti temporanei in materie diverse per assicurare la manutenzione in casi di grave incuria e offesa al decoro.

“Abbiamo chiesto una modifica del codice della strada, o direttamente nel decreto legge o in sede di conversione parlamentare – continua Decaro – perché per i parcheggiatori abusivi, in caso di reiterazione della violazione in un lasso di tempo di due anni, oltre alla sanzione amministrativa si possa prevedere l’arresto. Le nuove norme conterranno anche misure a tutela della sicurezza di particolari luoghi dall’esercizio della prostituzione, dal consumo di stupefacenti”.

Come riferito dall’Agenzia Agenpress  il Decreto emanato dal Governo la scorsa settimana rafforza la cooperazione  tra i prefetti e i Comuni per  incrementare i servizi di controllo del territorio e a promuovere la sua valorizzazione e sono definite, anche mediante il rafforzamento del ruolo dei sindaci, nuove modalità di prevenzione e di contrasto all’insorgere di fenomeni di illegalità quali, ad esempio, lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, il commercio abusivo e l’illecita occupazione di aree pubbliche.  

Il provvedimento interviene altresì rafforzando l’apparato sanzionatorio amministrativo, al fine di prevenire fenomeni di criticità sociale suscettibili di determinare un’influenza negativa sulla sicurezza urbana, anche in relazione all’esigenza di garantire la libera accessibilità e fruizione degli spazi e delle infrastrutture delle città, prevedendo, tra l’altro, la possibilità di imporre il divieto di frequentazione di determinati pubblici esercizi e aree urbane ai soggetti condannati per reati di particolare allarme sociale.

Arriva il Daspo urbano: i “vandali” che deturpano zone di pregio delle città non potranno più frequentarle per un periodo di 12 mesi. È una delle misure contenute nel decreto sulla sicurezza urbana, presentato dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, ed approvato dal Consiglio dei ministri. Il testo, 18 articoli, concede ai sindaci il potere di ordinanza – «ma non ci saranno sindaci-sceriffo», ha puntualizzato Minniti – ed è stato condiviso con l’Anci. La linea guida del provvedimento, ha spiegato il ministro, «è un grande patto strategico tra Stato e poteri locali».

Vengono introdotte sanzioni amministrative da 300 a 900 euro con l’ allontanamento fino a 48 ore per chi leda il decoro urbano o la libera accessibilità o la fruizione di infrastrutture (ferrovie, aeroporti, ecc.), luoghi di pregio artistico, storico o interessati da flussi turistici, anche abusando di alcolici o droghe, esercitando la prostituzione “in modo ostentato”, esercitando il commercio abusivo o facendo accattonaggio molesto.

E sempre nell’ottica di avere città più vivibili e pulite, il dl affida al giudice la possibilità di disporre il ripristino o la ripulitura dei luoghi o risarcimento, per chi deturpa o imbratta beni immobili o mezzi di trasporto pubblici o privati.

“Non ci sono nuovi reati né aggravanti di pena ma misure come la possibilità di applicare in modo più ampio quello che si applica nelle manifestazioni sportive: davanti a reiterate violenze sportive c’è il Daspo, di fronte a reiterati elementi di violazione di alcune regole sul controllo del territorio le autorità possono proporre il divieto di frequentare il territorio in cui sono state violate le regole”.

“Se una persona già condannata per spaccio – ha spiegato Minniti – continua a frequentare una determinata piazza o un certo locale, gli potrà essere impedito di continuare a farlo” con un provvedimento ad hoc, spiega Minniti. Inoltre, nel decreto sulla sicurezza urbana c’è una “norma che prevede la pulizia ed il ripristino per violazioni al decoro urbano. Il giudice, cioè, se qualcuno sporca, può condannarlo a ripristinare quello che ha sporcato: è una sfida di civiltà”.