
L’assessore Giacomo Barelli ha già vinto il premio per la frase dell’anno con i 3 giornalisti trovati “per caso” al deposito delle Macchine di Santa Rosa. Nessun giornalista ha strumentalizzato l’attacco, finito su Repubblica Tv, di Vittorio Sgarbi che definiva “incapaci” quelli del Comune di Viterbo. Evidentemente le sue mancate dimissioni in quel caso, così come la sua perseveranza nel non rispondere di fatti che derivano direttamente dalla sua funzione, fanno parte del suo modus agendi istituzionale
Gaetano Alaimo
NewTuscia – VITERBO – “Giovedì presenterò un’interrogazione in consiglio comunale per fare chiarezza su quanto denunciato da sei testate giornalistiche locali sul mancato invito alla presentazione del deposito delle Macchine di Santa Rosa”.
A parlare è Giulio Marini, consigliere comunale di Forza Italia di Viterbo, che ha seguito con attenzione la lettera-denuncia inviata dai direttori di sei giornali online della Tuscia al referente dell’Associazione Stampa Romana di Viterbo, Gianni Tassi, e al sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, per segnalare la faziosità o, quantomeno, la discrezionalità non dovuta dell’assessore Giacomo Barelli, nel convocare solo tre giornali (Messaggero, Tusciaweb, Lafune) alla presentazione del deposito delle Macchine di Santa Rosa in strada Tuscanese.
Bene. Contattato da Gianni Tassi, l’assessore Barelli ha detto che i giornalisti non erano stati convocati da lui e che erano lì “per caso”. Viene in mente il famoso caso Scajola, l’ex ministro, che aveva avuto acquistato l’attico a Roma “a sua insaputa”.
Giulio Marini non ci sta e, nel suo ruolo di consigliere di minoranza, giovedì chiederà ufficialmente lumi all’assessore Giacomo Barelli che, sollecitato più e più volte dalla stampa locale, come al solito tace. Ed ha taciuto anche al rappresentante dell’Associazione Stampa Romana a Viterbo, Gianni Tassi, dicendo che “non voglio stare al gioco delle polemiche”.
Caro Barelli, qui non si tratta di polemiche, qui viene chiamato direttamente in causa il suo ruolo istituzionale che ricopre in rappresentanza dei cittadini. Può e deve riferire su una vicenda che, lo voglia o no, deriva e dipende da lei in qualità di rappresentante del Comune di Viterbo.
Quello che lascia molto tristi è che l’assessore, malgrado i fatti siano evidenze, prima glissa, poi smentisce e, infine, parla di giornalisti venuti “per caso”.
Vedremo come e se risponderà a Giulio Marini.