Gaetano Alaimo
(NewTuscia) – VITERBO – Area ex Fiera di Viterbo adibita a campo profughi: la situazione rischia di diventare un caso nazionale. Dopo il sopralluogo di ieri dei consiglieri comunali di quarta commissione, riunitisi in via straordinaria nei prossimi alloggi adibiti a centro permanente di accoglienza, si pongono una serie di questioni.
Ora il sindaco Leonardo Michelini dovrà rispondere anche del presunto abuso edilizio sulla struttura che è stato tirato fuori in relazione all’utilizzo della stessa.
Giulio Marini ha già chiarito di cosa stiamo parlando: sull’area adibita ad accoglienza c’è un cambio di destinazione d’uso, essendo il sito agricolo. E’ stato fatto un accesso agli atti amministrativi dell’ex sindaco di Viterbo e tutta la minoranza vuole vederci chiaro su cosa sta succedendo. Ma hanno una certezza: il sindaco Michelini e la maggioranza non hanno mosso un dito per evitare che si arrivasse a una situazione del genere, “calata dall’alto e presa così com’è”. Questo il commento che dicono in tanti, così come forte è il malcontento versole modalità, considerate troppo immediate, con la quale Prefettura e Comune di Viterbo stanno dando attuazione al centro profughi. In più, anzi, soprattutto, la critica più forte è sulle ristrette dimensioni degli alloggi, ieri stigmatizzate anche dallo stesso primo cittadino di Viterbo.
Ora. Giulio Marini ha già parlato di un probabile esposto alla Procura della Repubblica per il cambio di destinazione d’uso, essendo in fase di realizzazione opere di urbanizzazione in area a destinazione uso agricolo, Chiara Frontini ha addirittura fondato il “Comitato no campo profughi all’ex Fiera” e lanciato stoccate durissime al prefetto Piermatti, diffidandola dal fare realizzare il campo prpfughi e parlando di “barricate” nel caso questo venga fatto.
Ora il sindaco Michelini dovrà approfondire tutto. In primis l’opportunità di andare avanti quindi, a breve, dare il parere rilevante sulla realizzazione definitiva del sito. Delle due l’una: o il primo cittadino prende davvero in man la vicenda, allargando e approfondendo tutti i retroscena della realizzazione di un campo profughi di cui non si conoscono ancora non solo le regolarità formali ma, soprattutto, gli effetti sia sulla “civile” vita quotidiana degli ospiti che l’effettiva integrazione degli stessi (ammesso, poi, che davvero sia un sito provvisorio di permanenza).
Michelini, quindi. Se il sindaco non farà un cambio di rotta molto forte su come sta gestendo questa vicenda, rischia grosso. In termini soprattutto politici. Una voce ufficiale del rappresentante dei viterbesi, che sintetizzi nelle sedi opportune il punto di vista di tutta una città è indispensabile. Ora più che mai.
Altrimenti, come disse qualcuno, non siamo altro che una semplice espressione geografica…