La Tuscia non può perdere Sgarbi come suo ambasciatore artististico. Ferento dopo la lettura delle vite parallele di Caravaggio e di Pasolini da parte di Vittorio Sgarbi
LA TUSCIA PUÒ RISCOPRIRE L’ATTUALITA’ CONTROCORRENTE DELL’IMPEGNO DI PIERPAOLO PASOLINI PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE URBANO E DELLA CULTURA POPOLARE.
di Stefano Stefanini
(NewTuscia) – VITERBO – Ritengo opportuno ripubblicare l’articolo del 16 agosto scorso, quando lo storico dell’arte nel suo monologo al teatro di Ferento parlo’ della Tuscia Viterbese, di Caravaggio e di Pier Paolo Pasolini.
Anche Vittorio Sgarbi a Ferento, nel suo monologo dedicato a Caravaggio, ha parlato di esperienze e di vite parallele tra due artisti, Caravaggio, maestro dell’innovazione pittorica del Seicento e e, dopo quattrocento anni, Pierpaolo Pasolini. Occorre riscoprire la lezione di Pierpaolo Pasolini per la Tutela dell’ambiente urbano e della cultura popolare, intitolando al grande regista e intellettuale la passeggiata di Porta san Cesareo ad Orte, recentemente ristrutturata, illuminata e arricchita un parcheggio perfettamente integrata nel paesaggio.
INVITIAMO VITTORIO SGARBI A RIPERCORRE CON NOI LA STRADINA SENZA NOME DELLA CULTURA POPOLARE PERCORSA DA PASOLINI NELLA TRASMISSIONE LA FORMA DELLA CITTÀ’.

Ad Orte Pasolini ha lasciato il percorso registrato nel 1974 nel cortometraggio “La forma della Città” per la difesa della del paesaggio e dell’ambiente urbano e la difesa lirica della cultura popolare, racchiusa nella stradina di ciottoli di fiume che collega Porta San Cesareo, suggestivo ingresso del Centro Storico di Orte, con la valle del Tevere .
Orte ha ricordato nella scorsa primavera l’impegno di denuncia e promozione di Pierpaolo Pasolini con l’iniziativa promossa dalla Biblioteca dell’Ente Ottava medievale, dall’ Università delle Tre Età, dal giornale Il Bersaglio: “Pasolini e Orte La forma della città” con le proiezioni del Cortometraggio di Pierpaolo Pasolini, di Philippe Daverio e dei Cineamatori Ortani e l’intervento del professor Tommaso Mozzati, docente di Storia dell’Arte Moderna.
In modo particolare ha colpito emotivamente il pubblico le interviste del celeberrimo film diretto nel 1980 da Ettore Scola “La Terrazza”: nelle pause della conferenza stampa di presentazione Ernesto Zuppante ha registrato con raro ed inaspettato acume giornalistico alcune interviste, dei veri e propri “cammei”, dei ritratti inediti dei grandi interpreti degli anni d’oro del cinema italiano come Vittorio Gasmann, una giovanissima Stefania Sandrelli, Ugo Tognazzi e Marcello Matroianni.
Marcello Mastroianni nella sua intervista ha ricordato con grande sensibilità un suo amico di scuola vicino di banco, un certo Lorenzetti che ogni mattina si recava in treno da Orte a Roma per frequentare le scuole superiori.
I cineamatori ortani hanno mantenuto un proficuo contatto culturale ed umano con il grande regista Ettore Scola, con la loro produzione filmica che ha partecipato a oltre quaranta rassegne cinematografiche in tutta Italia. Lo stesso Ernesto Zuppante, animatore e attivo promotore del sodalizio tra i cultori del cinema di Orte, ha illustrato i contenuti e le caratteristiche della proiezione di due cortometraggi prodotti e realizzati dai Cineamatori, attivissimi negli anni Settanta e Ottanta del Novecento: “I tre conversi” e “Requiem per un gatto”.
Per ricordare i quaranta anni dalla morte di Piepaolo Pasolini, Orte – una delle città “privilegiate”, alle quali l’intellettuale ha dedicato una sua opera, in questo caso il cortometraggio televisivo sulla “Forma della Città” nel 1974 – ha già offerto alla memoria del poeta e regista la rappresentazione di una sua opera giovanile, una favola scritta nel 1944, a ventidue anni, dal titolo “I fanciulli e gli elfi” , che è stata rappresentata sul palcoscenico dell’Auditorium Giulioli di Orte Scalo domenica 1 novembre 2015.La città di Orte anticipa con questi eventi ad alto spessore culturale e storico l’attività svolta da Pasolini nei comuni di Tuscania, ove fu girato “Uccellacci e uccellini” e Soriano nel Cimino (a Chia fu girato il film “Vangelo secondo Matteo”) oltre ad Orte per il cortometraggio sulla “Forma della Città”, per ricordare il quarantennale della scomparsa del grande intellettuale frilulano.
Il messaggio che il regista e scrittore Pierpaolo Pasolini lasciò nella trasmissione di RAI 2 “ Io e” “La Forma della Città” nel 1974 è di una straordinaria attualità per l’autorevolezza e la lucida lungimiranza delle argomentazioni che l’intellettuale lanciò attraverso la macchina da presa puntata su Orte, la sua rupe deturpata dalle nuove costruzioni e dalla “lirica” difesa della stradina “senza nome” di Porta San Cesareo, espressione della “cultura popolare” che nei secoli ha contribuito a dar vita all’immenso patrimonio del nostro Bel Paese.
I cittadini, e gli amministratori della cosa pubblica dovrebbero sempre aver presente nelle loro scelte la testimonianza, le parole pronunciate e le immagini lasciate da Pierpaolo Pasolini come testimonianza di denuncia e di impegno e di salvaguardia del Patrimonio Culturale dell’Italia .
Nell’ambito della produzione teatrale del regista, “I fanciulli e gli elfi”, pioneristico esercizio di teatro sperimentale che Pier Paolo Pasolini compose nel 1944, per i suoi giovani allievi di Versuta, è diventato uno spettacolo teatrale grazie a una produzione della Compagnia Roccaltia Musica Teatro di Chia, l’abitato nel comune di Soriano nel Cimino ove Pasolini si era costruito un ritiro presso il castello medievale e la Torre di avvistamento immersa nella rigogliosa natura e nel paesaggio “forte e soave”, ove il regista aveva ambientato il battesimo di Gesù del suo film “Vangelo secondo Matteo”.
LO “SPAZIO CORSARO” DEDICATO A P. PASOLINI IN VIA DI RIPETTA A CHIA, VOLUTO DAL GRUPPO ROCCALTIA MUSICA TEATRO CON UN INTENSO PROGRAMMA DI EVENTI
E’ salpata la nave di ” Spazio corsaro con una serie di iniziative culturali. Come anticipato nell’ intervista esclusiva concessa a Teleorte e a NewtusciaTV la primavera scorsa dal presidente del Gruppo Roccaltia Musica Teatro, Marco Saverio Loperfido, lo Spazio Corsaro, rappresenta un luogo ove arte e cultura, artista e pubblico vengono direttamente in contatto. Il luogo della cultura dove il Gruppo Roccaltia prosegue ed amplia le attività di musica, teatro e performance, condotte e portate in scena negli anni all’interno della Torre di Chia, ultima dimora di Pier Paolo Pasolini, che definì il paesaggio visibile dalla Torre “forte e soave, ove il sole taglia la vallata piena di querce di un rosa di paradiso e dove due piccoli fiumi si riuniscono e in fondo mormorano come spiriti beati. Anche il verde del vischio qua e la’ e’ un verde di paradiso…”
In coincidenza con l’ indisponibilità della Torre, il Gruppo Roccaltia ha deciso di continuare e sviluppare le sue attività nella sede di Via di Ripetta 18, ubicata nell’antico Borgo medievale di Chia, ove sono in programma in questi giorni tante manifestazioni con Suoni, Immagini e Parole delle varie iniziative artistiche.
Prof. Sgarbi non dimentichi la Tuscia ! Quella vera…. Quella del paesaggio FORTE E SOAVE….
Noi proponiamo, chi scrive e Gaetano Alaimo, di invitare il prof.Sgarbi ad Orte per ripercorrere la stradina di ciotoli percorsa da Pasolini nel 1974 per poi concederci un’intervista a TeleOrte Newtuscia per parlare di urbanistica, paesaggio e tutela della qualità della vita urbana.
Ciò per attualizzare Il messaggio che il regista e scrittore Pierpaolo Pasolini lasciò nella trasmissione di RAI 2 “ Io e” “La Forma della Città” nel 1974 è di una straordinaria attualità per l’autorevolezza e la lucida lungimiranza delle argomentazioni che l’intellettuale lanciò attraverso la macchina da presa puntata su Orte, la sua rupe deturpata dalle nuove costruzioni e dalla “lirica” difesa della stradina “senza nome” di Porta San Cesareo, espressione della “cultura popolare” che nei secoli ha contribuito a dar vita all’immenso patrimonio del nostro Bel Paese.
I cittadini, e gli amministratori della cosa pubblica dovrebbero sempre aver presente nelle loro scelte la testimonianza, le parole pronunciate e le immagini lasciate da Pierpaolo Pasolini come testimonianza di denuncia e di impegno e di salvaguardia del Patrimonio Culturale dell’Italia .