(NewTuscia) – Nel settembre di sessant’anni fa usciva Peyton Place che, dall’anonima provincia americana, raccontò al mondo il marcio di una società considerata perfetta.
Noi, lettori del XXI secolo, siamo cinici e informati, abbiamo avuto la nostra dose di segreti, sesso e ipocrisia, sui libri e sullo schermo ma negli anni ’5
0, quando apparve Peyton Place si viveva sotto un’universale aurea di ignoranza e perbenismo. Dirompente e inaspettato, Peyton Place esce nel 1956 e in una settimana vende ben 100.000 copie. Rompe gli schemi e va a ruba. Tutti lo vogliono e tutti lo leggono (di nascosto). Sebbene sia un libro da quattro soldi, rozzo e piccante, diventa un romanzo generazionale e il primo grande best seller internazionale anzi il primo blockbuster. Tra le sue pagine la provincia americana viene fatta a pezzi, i rapporti familiari demistificati, la cittadina fittizia diventa un’icona, ne vengono tratti due film (1957 e 1961) e due serie televisive (1964 e 1972). Dieci anni dopo è il libro di narrativa più venduto togliendo il primato a Via col vento. Nel 1975 ha venduto 10 milioni di copie, nel 1990 ne ha raggiunte 20 milioni ed è al quarto posto dopo Il padrino, L’esorcista e Il buio oltre la siepe.
L’autrice è tale Marie Grace DeRepentigny una sconosciuta casalinga frustrata e alcolizzata (anzi disperata) di 32 anni, sposata a George Metalious, insegnante (poi preside), mamma di tre marmocchi, autrice di due romanzi chiusi nel cassetto e rifiutati da diversi editori. Nel 1955 Grace Metalious viene contattata dalla casa editrice Messner diretta da una donna che la mette sotto contratto con un anticipo di 1.500 dollari per The Tree and the Blossom. Seguono tredici mesi di editing e ripulitura (soprattutto del torbido della trama) durante i quali la Metalious, donna non facile, protestava a gran voce. Anche il titolo del libro viene cambiato in Peyton Place. Per il lancio si pensa di ripulire anche la sua immagine e, sebbene già in crisi col marito (e con qualche scappatella alle spalle), viene ritratta come una casalinga di provincia rispettabile che, tra figli e lavori domestici, ha trovato il tempo per scrivere un libro. La foto ufficiale la ritrae pensosa e seduta davanti alla macchina da scrivere con i capelli raccolti e la camiciona di flanella a scacchi. Addirittura si lascia intendere che il marito è stato licenziato a causa del libro che si annuncia scandaloso (mentre i due si erano separati). L’editore acquista una pagina del “New York Times Book Review” per lanciare il romanzo il giorno prima della sua messa in vendita. Finalmente il 24 settembre del 1956 esce Peyton Place e per 59 settimana rimane nella classifica dei libri più venduti. Ne segue un percorso controverso e contraddittorio: successo e scandalo, critiche e lodi. La Metalious viene inserita nella lista degli autori americani che hanno svelato il lato più oscuro della provincia ma anche bandita da numerose biblioteche. Escono due film che però tradiscono l’essenza del romanzo a causa di tagli, modifiche, censure e rimaneggiamenti. Ne viene prodotta la prima soap opera serale (con Mia Farrow al suo debutto) ma la trama, snaturata, non è più quella originale. Nel 1964 la “Pandora in blue jeans” (come viene chiamata la Metalious) muore a 39 anni di cirrosi epatica dopo una vita disordinata (aveva divorziato, si era risposata ma alla fine era tornata col primo marito) con qualche sprazzo di rivalsa, molti soldi ma anche denunce di diffamazione, tanta insicurezza e troppe bevute. Aveva scritto altri tre romanzi (Ritorno a Peyton Place, La camicia bianca, Senza Paradiso) che ne avevano sancito l’inevitabile declino.
La trama che intreccia alcolismo, incesto, aborto, sessualità adolescenziale ma anche extraconiugale, racconta le vicende degli abitanti di Peyton Place (nella realtà Glimanton nel New Hampshire) una cittadina del New England, dal 1939 al 1945; di due ragazze, la ricca Allison MacKenzie e la proletaria Selena Cross che subisce le molestie del patrigno, del potente industriale Leslie Harrington e del nuovo preside della scuola Tomas Makris. Il personaggio più interessante è il dottor Swain che si trova di fronte ad uno dei dubbi professionali più dolorosi. La vicenda, complessa e pregna di segreti privati inenarrabili, prende una piega inaspettata e tragica quando Selena uccide il patrigno. Allison, che era andata a New York, torna a Peyton Place per salvare l’amica durante il processo.
La fama di pruriginoso romanzo per signore con risvolti torbidi ha appannato l’intenzione di denuncia da parte dell’autrice di un mondo ipocrita, repressivo e corrotto, dell’eden che tutto il mondo invidiava. Ispirandosi alla storia vera di Jane Glenn, la ventenne di Glimanton che aveva ucciso il padre dopo anni di abusi, la Metalious, inconsapevolmente aveva decretato gli ingredienti base per la ricetta del best seller perfetto: segreti, sesso e ipocrisia.
Oggi Peyton Place compie 60 anni: i lettori (di una certa età) non l’hanno dimenticato ma non lo leggono più. Dopo le prime edizioni uscite all’epoca della sua prima pubblicazione, sono seguiti anni di oblio letterario fino alle più recenti ristampe intenzionate a rispolverare un “romanzetto” (di circa 400 pagine ben scritto, scorrevole e accativante) diventato manifesto di una generazione e anticipatore delle donne che, dal Sessantotto in poi, sarebbero state padrone del loro destino.