(NewTuscia) – AMATRICE – Quando si entra ad Amatrice un vigile del fuoco accompagna i giornalisti e fotografi per la città fantasma. Molti si limitano ad avvertirti se cammini sotto un cornicione in bilico, altri, come Costantino Saporito del coordinamento nazionale Usb vigili del Fuoco, mostrano e denunciano, problemi e scempi su questa tramatrice1agedia.

Il primo cumulo di macerie che ci mostra è quello dell’Hotel Roma. Già sotto le mani della magistratura questo Hotel, da progetto, doveva essere composto da quattro piani: due interrati e due sopra al livello stradale. Saporito, invece, contando il numero dei solai, ci spiega che questa struttura era composta da due piani sotterranei e tre sopra. In poche parole si è costruito un piano in più, abusivamente, per ospitare i clienti dell’albergo. In quelle stanze c’erano i villeggianti che ora sono stati estratti morti dalle macerie.

La vecchia struttura della Asl, irriconoscibile, era invece piena di amianto. Pezzi di eternit emergono dalle macerie e si frantumano tra le dita. Questi detriti sono stati riutilizzati e Usb ha chiesto l’intervento degli Arpa regionali..

Poche parole sulla scuola elementare del Paese dove sabbia e polistirolo avrebbero dovuto assicurare la struttura. Lo sfogo di Saporito è duro.

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Un’altra notizia, che forse pochi sanno, è che questo popolo insediatosi sulle montagne non è proprio così soddisfatto delle scelte di Roma. Ai famosi funerali di Stato avvenuti, poco dopo la tragedia, furono mostrate alle telecamere sessanta bare. Nessun morto era di Amatrice. Erano tutte salve di persone di Roma. Gli amatriciani non acconsentirono di partecipare a questa farsa e furono costretti a celebrare i funerali dei loro cari dalle 22 alle 24, lontano dalle telecamere.
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I vigili del fuoco del sindacato USB rivendicano l’applicazione del protocollo per lo smaltimento dei detriti e, come categoria, quello di essere inseriti nella categoria particolarmente usurante.

Emanuela Dei
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