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Amatrice devastata dal terremoto

(NewTuscia) – AMATRICE – Non finisce più. La seconda notte all’aperto per migliaia di sfollati di Amatrice e degli altri paesi terremotati, tra questi Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) è trascorsa all’insegna di decine di scosse che si sono succedute per tutta la notte fino a un’altra molto forte alle 6.28, pari a 4.8 gradi Richter con epicentro sempre tra Accumoli e Amatrice e ipocentro a 10,8 km.

Altri crolli, altra paura, semmai ce ne fosse ancora bisogno. Il bilancio delle vittime continua a crescere: gli ultimi dati parlano di 267 morti e 365 feriti. Il lavoro instancabile di Vigili del fuoco e volontari ha poiban per amatricertato al salvataggio di oltre 200 persone, estratte vive dalle macerie. Un record prima di tutto di impegno e civiltà umana, nato immediatamente dopo le lacrime e le parole disperate del sindaco di Amatrice: “Il paese non esiste più”.

Da molti paesi della Tuscamatrice distrutta2ia sono partiti furgoni e tir carichi di viveri, anche se l’appello dello stesso sindaco di Amatrice Pirozzi e dei responsabili della Protezione civile è chiaro: “Per ora basta viveri, ce ne sono in abbondanza, servono aiuti economici per la ricostruzione”. Bene, facciamo nostro l’appello e lo divulghiamo direttamente. A lato tutti i dati per aiutare concretamente il Comune di Amatrice, nettamente il più colpito in termini di vite umane spezzate, ad oggi oltre 200.amatrice distrutta4

E’ una corsa contro il tempo per salvare eventuali superstiti ancora sotto le macerie ma tra poche ore, purtroppo, sarà passato troppo tempo per ipotizzare residue speranze di trovare persone in vita.

Da Viterbo si stanno muovendo non solo le associazioni che normalmente effettuano attività di soccorso e intervento rapido ma anche semplici cittadini e gruppi di cittadini. Solo per citarne alcuni vanno segnalati i Facchini di Santa Rosa con la raccolta di  viveri durante le cene in piazza, l’Unione della Tuscia (sempre in piazza San Lorenzo), i tifosi della Viterbese del gruppo  “Noisottolemacerie1908”, quasi una metafora di ciò che è successo, e Viterbo Civica, con i suoi volontari pronti a partire se le autorità lo consentiranno.

Insomma, la Tuscia ha risposto e sta rispondendo in pieno.
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Le immagini che arrivano da Amatrice sono di devastazione e di un paese amatrice distrutta18che non solo nella parole del suo primo cittadino non esiste più. Il fotografo ha immortalato questa devastazione in ogni sua forma, dal territorio distrutto al lavoro instancabile di Vigili del fuoco e volontari, fino a particolari che parlano da soli: mura crollate, effetti personali di case sventrate visibili e tanto altro.

Nel nostro modo di concepire il giornalismo abbiamo voluto evitare ogni forma di spettacolarizzazione del dolore e, i nostri lettori, noteranno che evitiamo di parlare di storie specifiche proprio per rispetto del dramma dei familiari delle vittime dell’immane tragedia di Amatrice, Accumoli, Arquata e degli altri centri minori coinvolti dal sisma.

Il modo migliore per compiangere chi non c’è più e aiutare chi è in vita: doniamo quanto possiamo direttamente ai Comuni coinvolti nel terremoto e faremo il più bel gesto.

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