stemma di Perugia(NewTuscia) – PERUGIA -“I parchi e i giardini sono da sempre luoghi eletti e privilegiati: legati al territorio e alla comunità non solo per valenza estetica, ma come simbolo della condivisione di un bene da parte della collettività. Rappresentano quindi uno straordinario patrimonio culturale della cui importanza e fragilità – si tratta di qualcosa di “vivente” e deperibile – è bene essere consapevoli insieme alla necessità di un’accurata e costante tutela davanti al rischio oggettivo di essere subalterni rispetto ad altre priorità nell’economia dell’amministrazione della cosa pubblica.

Sostenendo da sempre tali idee, ho presentato questa mattina un’ interrogazione in cui chiedo di riferire all’assise comunale quali siano le strategie, ammesso che vi siano, per restituire dignità al verde cittadino e ai suoi fruitori. Non basta certo l’ennesimo tour mediatico con pedalata assistita del vicesindaco Barelli, organizzato per fotografi e giornalisti, seguendo il filo dei recenti sfalci d’erba per dare risposte alle molteplici segnalazione dei cittadini che con foto e articoli denunciano, ormai quotidianamente, uno stato di degrado e abbandono mai raggiunto. Il vicesindaco si è fatto carico di porre l’attenzione sul verde cittadino, rendendosi conto solo da poco, evidentemente, di quanto in passato si era fatto per rendere la città e le periferie dei piccoli centri di aggregazione e di ritrovo dove non mancasse un parco, dei giochi, un percorso verde se possibile… Bene, è ora che da tour e da conferenze stampa venga alla luce un’azione di governo, un progetto, una sensibilità che non sia solo sbandierata del risparmio che si traduce di fatto in carenza.”

Di seguito l’interrogazione:

“La città di Perugia nel corso degli anni ha realizzato moltissime aree verdi e parchi cittadini tanto da essere tra le prime città italiane per numero di aree verdi in base alla popolazione.

Le aree destinate a verde pubblico sono di diversa tipologia e dimensione, si passa dai parchi di prossimità di alcuni quartieri alle grandi estensioni verdi come il parco fluviale del Tevere e il grande polmone verde cittadino rappresentato dal percorso verde di pian di Massiano.

All’interno di questi parchi sono presenti strutture per il teatro all’aperto, campi per calcetto, beach volley e altri sport oltre a giochi per bambini di varia tipologia.

Considerato che:

Negli ultimi anni il comune di Perugia ha drasticamente ridotto le spese per la manutenzione e la cura del verde e delle strutture di svago all’interno dei parchi tanto che non è infrequente che i cittadini segnalino l’incuria e l’abbandono dei parchi cittadini.

Segnalazioni di degrado del verde pubblico arrivano da molti cittadini che, anche grazie ai social network, presentano la situazione delle aree verdi come al limite della praticabilità con erba alta e sporcizia in ogni dove, cestini stracolmi e rifiuti abbandonati a terra preda di animali di qualsiasi tipo. A lenire queste problematiche non è certo bastato il tour mediatico del vice Sindaco Barelli dei giorni scorsi che anzi ha fatto infuriare maggiormente i cittadini che si trovano a dover affrontare l’incuria in cui versano i parchi per cercare refrigerio dalla calura estiva.

Esempi della situazione di degrado in cui versano i parchi cittadini sono rappresentati dai bagni nei pressi della pista ciclabile di Pian di Massiano che si trovano in uno stato di totale abbandono, la situazione del parco Chico Mendez dove la struttura ex villa Nanni (ricettacolo di sbandati e senza fissa dimora) incombe sull’intera area verde rappresentando una fonte di insicurezza e di pericolo per l’intero quartiere, l’incuria e l’erba alta di quasi tutti i parchi cittadini dove, ormai, la fanno da padroni roditori, topi e piccoli serpenti.

Tutto ciò premesso si chiede di sapere quali strategie di medio e lungo respiro la Giunta, e in particolare il vice Sindaco Barelli  metteranno in campo per  ridare dignità al verde cittadino ed ai suoi fruitori!”.

 

CONSIDERAZIONI SULLA TOPONOMASTICA DI PERUGIA/ NOTA DEL CONSIGLIERE CAMICIA (COR)

“Facendo seguito alla comunicazione ricevuta, si ritiene irrituale e alquanto illegittimo approvare un verbale via mail. Pertanto, non riscontrando nessuna norma, invito a desistere e contestualmente invito il Presidente a convocare quanto prima la Commissione.

Per quanto riguarda l’inaugurazione del parco di Colombella, sembra di essere ritornati al passato visto che s’inaugura secondo la convenienza di qualcuno, senza rispettare in alcun modo i criteri stabiliti, in disprezzo delle norme e senza un minimo di buon senso e di rispetto dell’organismo deliberante.

Ricordo che ormai è trascorso quasi un anno da quando la commissione ha deliberato tanti toponimi e quelle strade, piazze e parchi attendono ancora che qualcuno ci metta il cartello e faccia la relativa inaugurazione:

  • Massimo Troisi
  • Antonio De Curtis, in arte Totò
  • Nino Manfredi
  • Eduardo de Filippo
  • Giorgio Gaber
  • Anna Magnani
  • Gabriella Ferri
  • Gilberto Govi
  • Rino Palmieri
  • Francesco Stangolini
  • Antonio Severi
  • Francesco Maria Frollierio; tutti stanno quasi perdendo la pazienza, mentre qualcuno pretende, in un solo mese, l’inaugurazione a Colombella, scavalcando anche i suddetti artisti.

Si ricorda ancora che a settembre ci sarà un Consiglio Comunale grande sugli infortuni mortali sul lavoro. La commissione toponomastica da un anno ha deliberato d’intitolare una strada ad un ragazzo deceduto mentre lavorava; questo nome doveva rappresentare tutti coloro i quali sono morti sul lavoro. Il Consiglio grande a settembre ci sarà, ma la strada dedicata al ragazzo Nicola Conigli di Ramazzano aspetta ancora di essere inaugurata, come aspettano ancora l’inaugurazione della strada i familiari del deportato Giovanni Proietti Bertolini.

Insomma, io ritengo che Colombella possa aspettare, e contestualmente invito a verificare i motivi di questi assurdi ritardi e di queste corsie privilegiate e adottare i provvedimenti del caso”.

 

IV COMMISSIONE CONSILIARE CULTURA/ I TEMI DISCUSSI: STADIO CURI, CIMITERO DI RAMAZZANO

La IV Commissione Consiliare Permanente Cultura ha dedicato la seduta odierna all’esame di due odg.

 

In avvio è stato respinto con 4 contrari, 3 astenuti (entrambi maggioranza) e 5 a favore (opposizione) l’ordine del giorno della consigliera Borghesi su Richiesta ricognizione dello stato dei 54 cimiteri cittadini – Intervento urgente sul cimitero di Ramazzano.

L’istante ha sottolineato quanto sia importante la cura dei cimiteri da parte di un’Amministrazione comunale. Tanto più a Perugia ove esistono, attualmente, ben 54 strutture. Tuttavia, sulla scorta delle risorse destinate recentemente dalla giunta ai cimiteri, sono previsti solo interventi di straordinaria manutenzione. Da ciò deriva che l’ordinaria manutenzione, consistente soprattutto nella cura del decoro dei luoghi dedicati al ricordo dei propri cari, rimarrà fuori da questa partita.

Tra le tante strutture perugine nelle quali si evidenzia uno stato di incuria ed abbandono vi è anche il cimitero di Ramazzano. Ivi, infatti, la staccionata delle scale è caduta da tempo e ad oggi non risulta ancora sistemata; inoltre la scarpata presente nella parte di collegamento tra la parte vecchia e l’area nuova del cimitero necessita di una sistemazione attraverso la piantumazione di alberi e cespugli capaci di trattenere il terreno anche a seguito dei recenti lavori di consolidamento del cimitero interessato da un dissesto idrogeologico.

Per questi motivi il consigliere Pd ha proposto di impegnare l’Amministrazione:

– ad attivare i competenti uffici comunale al fine di effettuare una ricognizione di tutti i 54 cimiteri cittadini per verificarne lo stato e per intervenire con lavori di ordinaria manutenzione ove necessario;

-In particolare ad attivare con urgenza i competenti uffici per effettuare i lavori di ordinaria manutenzione del cimitero di Ramazzano al fine di sistemare la staccionata caduta e ad intervenire per sistemare l’area di collegamento tra la parte vecchia e quella nuova del cimitero di Ramazzano, attraverso la piantumazione di  piante e  cespugli, non soltanto a fini decorativi ma anche al fine di fissare il terreno lungo la scarpata.

Borghesi ha infine riferito che, dopo la presentazione dell’odg, a Ramazzano è stata in parte sostituita la staccionata rovinata, mentre quella a protezione della scarpata è stata, incomprensibilmente, tolta.

Su questo tema l’assessore Dramane Wagué ha chiarito che uno dei punti critici emersi ad inizio legislatura è stato proprio quello dell’edilizia cimiteriale.

Per tali ragioni la nuova Amministrazione ha deciso di agire da subito, coordinando l’attività di tutti i soggetti competenti (uffici e cooperativa di gestione), trattandosi di un tema delicatissimo. Non a caso recentemente la giunta ha destinato un’ampia fetta dell’avanzo di amministrazione 2015 proprio agli interventi cimiteriali.

L’idea per il futuro, in ogni caso, rimane quella di potenziare e sviluppare il turismo cimiteriale, onde valorizzare queste strutture identitarie della città.

Wagué ha riferito che il monitoraggio sui cimiteri da parte di uffici e cooperativa è costante, così come sono continui gli interventi di manutenzione. Ciò è confermato dai dati: nel 2013 sono state 157 le segnalazioni (110 dei privati, 20 dei servizi associati, 27 dagli uffici), nel 2014 208 (112+16+80), nel 2015 119 (68+12+42), nel 2016 (fino al 17 agosto) 63 (35 dei privati, 8 dei servizi associati, 20 degli uffici); questo certifica il buono stato dei controlli e delle conseguenti manutenzioni. In sostanza, sostiene l’assessore, rispetto a quella ereditata, l’attuale situazione dei cimiteri è in netto miglioramento.

Il tecnico comunale Arch. Angela Pollacci ha fornito un quadro generale della situazione, evidenziando che dal 2013 è stato creato un unico registro per le segnalazioni dei cittadini, da cui emerge il netto calo delle richieste dei privati.

Pollacci sottolinea che in effetti i 54 cimiteri storici perugini avrebbero bisogno di interventi mirati per risolvere annose criticità susseguitesi nei 100 anni ed oltre di vita degli impianti. In alcuni casi, peraltro, queste criticità sono frutto dell’inerzia del privato.

In merito alla manutenzione ordinaria, l’Arch. ha ribadito che il Comune tiene costantemente sotto controllo la situazione riuscendo a rispondere con sollecitudine a tutte le richieste dei cittadini ed alle necessità che emergono dai sopralluoghi.

Sorcini ha precisato che i 54 cimiteri non sono molti, perché sono quelli che la nostra cultura e la tradizione hanno saputo esprimere nel tempo. Secondo il consigliere di FI se le strutture venissero gestite dal privato, quest’ultimo si arricchirebbe perché, inevitabilmente, si tratta di un mercato sempre attivo. In considerazione di ciò, ci sono dunque i presupposti anche per il soggetto pubblico non certo per lucrare, ma quantomeno per poter curare sia l’ordinaria che la straordinaria manutenzione. Ciò in quanto gli introiti, derivanti dalle tasse cimiteriali dovrebbero essere integralmente impiegati nello stesso settore.

L’Arch. Pollacci ha ricordato che i servizi cimiteriali sono gestiti dalla cooperativa servizi associati, la quale, come da convenzione, ha a disposizione 24mila euro annui per gli interventi di ordinaria manutenzione. Una somma che, ovviamente, non è sufficiente rispetto al bisogno di 54 strutture in alcuni casi datate.

Oltre a questo stanziamento “standard”, si aggiungono altre risorse: il riferimento è ai circa 150mila euro stanziati dalla giunta tramite l’avanzo 2015 per una riqualificazione dei cimiteri in maggiore difficoltà (es. Fontignano). Per il futuro sono già pronti alcuni progetti volti ad aumentare l’offerta cimiteriale; restano da individuare le risorse relative.

La consigliera Rosetti ha parlato di una tematica complessa che, a suo dire, segue il filo già avviato in altri settori dall’attuale amministrazione.

“Comprendo la situazione grave ereditata dal passato, ma oggi serve una scossa che, purtroppo, tarda a venire”. Rosetti ricorda che in commissione è già stato approvato un odg del M5S sull’edilizia cimiteriale che si pone l’obiettivo di valorizzare queste strutture, identitarie e molto apprezzate dai cittadini.

Vista l’età media degli italiani in costante crescita, è evidente che in questo settore serve una programmazione specifica adeguata, necessaria per rispondere al meglio alle esigenze crescenti dei cittadini. In tutto questo appare incomprensibile – a detta del capogruppo M5S – che in alcuni cimiteri si sia costruito nel recente passato e che, a distanza di poco tempo, in tali strutture emergano forti criticità.

Rosetti, inoltre, ha sollecitato di procedere ad un migliore sviluppo dei servizi cimiteriali, onde far conoscere ai cittadini tutte le alternative consentite, nonché ad un sistema di controlli costante, al fine di evitare l’attuale abbandono di alcune strutture.

“Insomma emerge un deficit di tipo organizzativo che perdura da tempo ed è rimasto invariato anche in questo mandato”.

Numerini ha contestato la tesi secondo cui nella passata legislatura la situazione dei cimiteri era “perfetta”, mentre solo oggi, con la nuova amministrazione, sarebbero emerse criticità fuori controllo. In passato – precisa il capogruppo di Progetto Perugia – la cura dei cimiteri era certamente buona e questa Amministrazione ha inteso mantenere il livello elevato, cercando in molti casi anche di migliorarlo.

Ovviamente in alcune strutture datate ed obsolete vi sono delle criticità generali che perdurano da decenni e che, quindi, non è pensabile di poter risolvere nell’immediato stante la scarsità di risorse a disposizione dell’Ente. Tuttavia attribuire la responsabilità di queste criticità decennali all’attuale giunta non è corretto.

Numerini ha ricordato che, ai fini della manutenzione ordinaria, l’Amministrazione comunale si avvale di una cooperativa che effettua report e controlli costanti, unitamente ai tecnici degli uffici. “Credo, quindi, che gli uffici stiano svolgendo correttamente il loro compito, sia in termini di controlli che di interventi, tanto è vero che il numero delle segnalazioni dal 2013 ad oggi è drasticamente diminuito”. Pertanto Numerini ha dissentito soprattutto sul primo punto del dispositivo ove si chiedeva di attivare gli uffici per effettuare una ricognizione dei 54 cimiteri, trattandosi di attività già in corso.

La tesi di Numerini è stata avvalorata da Tracchegiani, il quale ha confermato che nel corso di questa legislatura l’Amministrazione comunale è sempre stata in grado di rispondere alle segnalazioni dei cittadini.

Replicando agli interventi, la consigliera Borghesi ha precisato che nessuno ha messo in discussione l’operato dei tecnici del Comune. Tuttavia se vi sono delle criticità in atto, è sintomo del fatto che l’attuale Amministrazione non ha provveduto finora ad operare in maniera congrua. La rappresentante del Pd ha invitato la maggioranza a non nascondersi dietro al passato, scaricando le responsabilità su altri, in quanto è compito precipuo di un’Amministrazione risolvere le problematiche anche ereditate.

Per farlo servono risorse economiche concrete che, al contrario, oggi l’Esecutivo non ha individuato.

“Bisogna dare il giusto decoro ai nostri cimiteri, ivi compreso quello di Ramazzano dove ancora oggi la situazione non è stata risolta”.

In merito al cimitero di Ramazzano l’Arch. Pollacci ha precisato che il progetto per la riqualificazione della struttura è già stato redatto ed entro breve tempo si procederà a completare tutti i lavori citati (sostituzione staccionata, piantumazione di nuovi alberi, ecc.).

Concordando con Numerini, l’assessore Waguè ha sostenuto che gli uffici stanno svolgendo al meglio il loro compito, monitorando attentamente la situazione di tutti e 54 i cimiteri. Quanto a Ramazzano, l’assessore ha confermato che gli interventi richiesti sono già programmati; per l’effetto – a suo dire – l’odg appare superato.

 

Successivamente è stato respinto, con 5 contrari (opposizione, Sorcini e Nucciarelli) e 4 voti a favore (maggioranza) l’ordine del giorno del consigliere De Vincenzi sulla Riqualificazione dello stadio Comunale Renato Curi – copertura spalti.

In sede di illustrazione il consigliere del gruppo Misto ha ricordato che lo stadio Curi è di proprietà dell’Amministrazione ed è un importante punto di riferimento della vita sociale cittadina. Precisando quanto contenuto nelle linee programmatiche del sindaco (cap. X, “Benvenuti nella Perugia dell’imbattibilità), ossia che l’Amministrazione comunale intende valorizzare le pratiche sportive sia con interventi strutturali che di promozione, De Vincenzi ha evidenziato che il capitolo della copertura della Stadio rappresenta probabilmente l’urgenza più sentita e garantirebbe una migliore accoglienza del pubblico con un impianto più confortevole e che renderebbe la struttura più moderna.

Peraltro l’eventuale copertura dello stadio con pannelli solari fotovoltaici consentirebbe, altresì, di produrre energia pulita grazie ad un impianto all’avanguardia in Italia.

Visto che l’istituto per il credito sportivo, in virtù di una convenzione formata con la Figc, ha messo a disposizione 80 milioni per la riqualificazione dei campi di calcio italiani, De Vincenzi nel dispositivo ha proposto di impegnare l’Amministrazione:

– A prendere in considerazione la possibilità di realizzare la copertura degli spalti dello Stadio Comunale “R. Curi”, o almeno della Curva Nord, mettendo in atto una riqualificazione funzionale e un ammodernamento della struttura in un’ottica lungimirante da parte del Comune verso il risparmio e la riqualificazione energetica verificata l’opportunità di accedere ai finanziamenti citati;

-a portare avanti, con tale progetto, le direttive della Comunità Europea che mirano alla riduzione del 20 per cento delle emissioni di CO2 entro il 2020.

L’assessore Prisco ha parlato di un odg che pone un tema interessante. Tuttavia, nel caso specifico, ha fatto rilevare che la convenzione tra Figc e Ics non prevede contributi diretti, ma solo la possibilità di accedere a mutui agevolati. Stante la difficile situazione della spesa corrente del Comune di Perugia, dunque, la strada appare non praticabile, anche in considerazione della scadenza del bando (31 dicembre 2016).

In merito allo stadio Curi, in ogni caso, l’assessore ha ricordato che il concessionario, ossia il Perugia calcio, anche grazie ai contributi annui erogati dal Comune, sta progressivamente procedendo stagione dopo stagione alla ristrutturazione dell’area sportiva (antistadio, museo, ecc.) in modo da consentire all’immobile di restare adeguato ai tempi.

Rimangono attuali i temi della copertura e dell’abbattimento di tutte le barriere, progetti per i quali servirà uno studio di fattibilità più approfondito. Il Comune su questo versante è disponibile ad approfondire l’idea, restando attento alla possibilità di sfruttare ogni ipotesi di finanziamento che dovesse emergere nel tempo.

Camicia ha chiarito che è compito dell’Amministrazione avviare una riflessione su quello che è accaduto in passato, al fine di evitare il ripetersi di certi errori. Il riferimento è alla vicenda della Sirio Volley, società per anni all’avanguardia nel panorama internazionale, ma troppo spesse penalizzata a Perugia dai governi di centro-sinistra per quanto riguarda l’utilizzo dell’Evangelisti. Entrando nel dettaglio dell’odg, il consigliere Cor ha invitato i colleghi a non prestare attenzione solamente al calcio, ma a dedicarsi a tutte le discipline sportive, oggi un po’ trascurate pur essendo importanti (es. rugby, baseball o atletica).

Quanto all’atletica Camicia ha rilanciato un suo vecchio pallino: ritenendo che lo stadio Curi non sia più adeguato ai tempi, ha sostenuto che una nuova struttura andrebbe realizzata altrove (magari vicino all’aeroporto), con l’effetto di poter destinare poi lo stesso Curi ha sede di altri sport, in primis proprio l’atletica.

Con Camicia ha concordato Rosetti, secondo cui le maggiori soddisfazioni sportive per l’Italia sono sempre arrivate da discipline diverse dal calcio.

A parere del capogruppo M5S quelle connesse alle pratiche sportive sono politiche forti che un’Amministrazione lungimirante deve essere in grado di mettere in campo, in quanto determinanti per la socialità e la capacità attrattiva di una città.

Quanto al Curi, Rosetti ha espresso perplessità per la proposta di De Vincenzi, essendo rivolta ad una struttura ormai datata e non più adatta alle esigenze dei tempi.

“E’ evidente che il calcio a Perugia va sostenuto in ogni modo possibile perché è fondamentale per la città, ma occorre investire soprattutto sulla cultura dello sport in generale, partendo dalle scuole”.

Quindi, pur esprimendo dubbi sulla fattibilità della proposta contenuta nell’odg, Rosetti ha rivolto un invito all’assessore affinché si possano avviare studi volti a verificare la possibilità di intercettare finanziamenti europei e nazionali necessari per realizzare nuove strutture sportive a Perugia (stadio, piscina, pista ciclistica, pista di atletica, ecc.).

Sorcini ha evidenziato che la proposta lanciata da De Vincenzi sarebbe stata più fattibile nel periodo storico risalente al “grande Perugia”, protagonista in serie A e a livello internazionale. Oggi, invece, di fronte ad uno stadio ormai obsoleto, appare difficile pensare che un Comune, peraltro alle prese con noti problemi economici, possa valutare di caricarsi sulle spalle investimenti così significativi.

In senso generale, anche il consigliere di FI ha sostenuto che attualmente in Italia vi è un’impostazione nazionale sbagliata sullo sport, perché la cultura sportiva non parte dalle scuole.

Tornando al caso di Perugia, Sorcini ha ricordato che in città vi sono centinaia di società che svolgono un’attività meritoria; le stesse, dunque, devono essere sostenute in ogni modo possibile.

Per Giaffreda la questione stadio andrebbe valutata a 360 gradi, perché il Curi oggi appare ormai obsoleto. Dunque non è da scartare l’idea di realizzare un nuovo stadio, dotato di tutti i confort, in altra area, riservando il Curi ad altre discipline.

De Vincenzi, in replica, ha ricordato che l’odg è stato presentato a febbraio quando vi era tempo sufficiente per valutare la possibilità di accedere all’occasione citata.

Il consigliere del gruppo Misto ha sottolineato che, per quanto apprezzabile, l’idea di realizzare un nuovo stadio altrove appare oggi difficilmente realizzabile.

Pertanto ha rinnovato l’invito alla giunta di valutare la fattibilità del progetto proposto, ossia di procedere alla copertura del Curi, magari intercettando dall’esterno risorse importanti.

In chiusura l’assessore Prisco ha chiarito che, pur essendo una struttura datata, il Curi è ancora oggi in grado di svolgere bene il proprio compito, specie in confronto a tante altre realtà italiane. Prisco ha concordato sul fatto che, attualmente, mancano in Italia delle politiche sportive nazionali adeguate, soprattutto nelle scuole.

Perugia, in questo ambito, va in controtendenza: da tempo, infatti, in collaborazione con Perugia Calcio, Sir Volley ed altre società l’Amministrazione comunale sta favorendo incontri nei plessi scolastici proprio con l’obiettivo di risvegliare la voglia di sani valori sportivi.

Ed ancora: questa Amministrazione – ha detto – sta facendo investimenti straordinari sull’impiantistica sportiva, oggi desueta (Evangelisti, Pellini, S.Giuliana, stadio Curi, ecc.); ora, per il futuro, vi è l’intenzione di intervenire anche sugli impianti di periferia, proprio con l’obiettivo di valorizzare il ruolo delle tante società.

Le priorità a Perugia, secondo Prisco, sono due: un nuovo campo di atletica che sostituisca il Santa Giuliana ed una piscina olimpionica.

Sono interventi, però, molto costosi (si parla di 10 milioni complessivi) la cui fattibilità andrà valutata con estrema attenzione.

Tornando al Curi, Prisco ha precisato che la struttura sta facendo bene il proprio dovere ancora oggi, anche grazie agli interventi messi in campo dal Perugia calcio e dall’Amministrazione; nulla esclude, tuttavia, che qualora nel tempo dovessero arrivare risorse dall’esterno, si possa pensare a realizzare una nuova struttura altrove.

Infine l’assessore ha confermato che a Perugia, ormai dal 2005, sono invariate le tariffe per l’utilizzo degli impianti, mentre ha smentito la voce secondo cui alcune società vedrebbero la loro attività a rischio.

 

Garantire stabilità e continuità al servizio della Associazione ONLUS “Il Pellicano” per la cura dei Disturbi del comportamento alimentare/Odg dei consiglieri Castori (F.I.) e Bori (PD) presentato questa mattina

I consiglieri comunali Carlo Castori (FI) e Tommaso Bori (PD) hanno presentato oggi un ordine del giorno con il quale chiedono all’amministrazione di garantire stabilità e continuità al servizio della Associazione ONLUS “Il Pellicano” per la cura dei disturbi del comportamento alimentare, da un lato promuovendone l’attività presso Regione e Asl, dall’altro, garantendo direttamente, nell’ambito del ruolo del Comune quale Autorità sanitaria locale, un servizio indispensabile per una patologia complessa e diffusa, soprattutto tra le giovani donne.

Qui di seguito il testo integrale dell’ordine del giorno presentato:

 

Oggetto: Garantire stabilità e continuità al servizio della Associazione ONLUS “Il Pellicano” per la cura dei Disturbi del comportamento alimentare

 

PREMESSO CHE:

  • Nel grande bacino socio-sanitario di Perugia, Capoluogo di Regione, è necessario un servizio strutturato in grado di dare una risposta di qualità a chi ha problemi di anoressia, bulimia e delle altre patologie che rientrano nella classificazione dei Disturbi del comportamento alimentare. Una definizione apparentemente rassicurante di una malattia in realtà terribile e insidiosa che, quando non uccide, rischia di scardinare i rapporti familiari, impaurisce e rende impotenti chi vive o ha relazione con chi ne è affetto;
  • Nel panorama internazionale, nazionale e regionale negli ultimi anni sono state approntate strutture volte alla cura di queste patologie. Nella nostra Regione operano da tempo strutture residenziali, semi-residenziali e ambulatoriali, che si fanno carico della complessità del problema.
  • Il Pellicano è una associazione ONLUS costituita con atto notarile nel 1997, ha sede a Perugia e si occupa di Disordini Alimentari, opera in convenzione con l’Asl n.2, l’Azienda ospedaliera di Perugia e con la Facoltà di Medicina dell’Ateneo perugino e che, nonostante le note difficoltà finanziarie e organizzative in cui operano oggi i servizi sanitari, è stata in grado di rispondere in modo adeguato alle tantissime richieste di sostegno terapeutico grazie all’importante contributo di volontari.

 

EVIDENZIATO CHE:

  • in collaborazione con altri Enti ed Associazioni laiche e religiose ha portato avanti nel corso degli anni progetti di studio, ricerche e progetti di sensibilizzazione e informazione nell’ambito dei disordini alimentari e del peso;
  • svolge la propria attività in collaborazione con La Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, Psicologia, Scienze della Formazione e Scienze della Nutrizione, collaborando, inoltre con l’Università di Roma “La Sapienza”;
  • il “Pellicano”, nonostante il fatto che sia una struttura ancora non accreditata per la inadeguatezza logistica della sede, e si sostenga essenzialmente in virtù del volontariato degli operatori e di contributi privati, ha in questi anni accolto migliaia di persone affette da questa patologia e dialogato con sistematicità con le loro famiglie.

 

CONSIDERATO CHE:

  • Da molti anni la ONLUS offre alla città di Perugia, oltretutto città universitaria che conta anche la presenza di molti giovani provenienti da fuori regione, un servizio indispensabile sopportando costi notevoli, con un contributo irrisorio da parte del pubblico;
  • L’attuale sede, di proprietà della Asl, è stata ristrutturata a spese della ONLUS con una raccolta fondi di 000 euro (100.000 € come contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, 50.000 € come contributo di famiglie e volontari). Tale ristrutturazione si è resa necessaria in quanto operazione indispensabile ai fini dell’accreditamento regionale;
  • La successiva azione da avviare era la richiesta da parte della ASL, proprietaria dell’immobile, al Comune di Perugia del cambio di destinazione d’uso dei locali ma ancora dopo ben otto mesi tale richiesta non è avvenuta;
  • Dagli inizi della sua attività migliaia di persone e famiglie si sono rivolte all’associazione con un incremento costante nel tempo e, ad oggi, sono stati conseguiti importanti risultati sia in termini quantitativi che qualitativi, operando in particolare in quelle fasce della popolazione che risultano più colpite, quali donne e giovani.

 

SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:

  • A promuovere l’attività della ONLUS “il Pellicano” presso Regione e Asl perché l’Associazione possa continuare ad operare nel migliore dei modi nella cura dei disturbi alimentari;
  • A garantire nel suo ruolo di Autorità Sanitaria Locale la stabilità e la continuità di un servizio indispensabile per una patologia così complessa e diffusa in particolare tra giovani e donne.
  • Si richiede audizione orale in Commissione dei responsabili del Centro “Il Pellicano”, Dott.ssa Maria Assunta Pierotti e Dott. Giampaolo Bottaccioli.

 

RICHIESTA DI ACCESSO ATTI SULL’UTILIZZO DEL POTENTE ERBICIDA GLIFOSATO NELLE ZONE FREQUENTATE DALLA POPOLAZIONE PERUGINA O  DA GRUPPI DI PERSONE VULNERABILI/ NOTA DEL CONSIGLIERE CAMICIA (COR)

“Il sottoscritto Consigliere Comunale Carmine Camicia, ai sensi dell’art. 5 del Regolamento del Consiglio Comunale,  chiede, l’accesso agli atti relativo alla verifica dell’uso del potente erbicida Glifosato o suoi derivat,i, eventualmente utilizzato dentro le Aree Verdi ed ai lati delle strade della città e delle periferie di Perugia.

Tale richiesta di accesso atti, viene inoltrata, al fine di avere un riscontro da parte del Dirigente preposto, il quale dovrà, attraverso relativa documentazione, rendere noto se  l’erbicida ed i suoi derivati, usati per inibire la crescita dell’erba, sia stato utilizzato anche nella nostra città;

Per quanto sopra, si chiede al Dirigente di verificare se negli ultimi 5 anni sia stato acquistato l’erbicida e  se agli atti, risulti che il Personale da Lei diretto, o  soggetti esterni al Comune, come l’ex comunità montana o ditte private, abbiano usato il Glifosato – brevettato dalla Monsanto nel 1974 –  ritenuto probabilmente cancerogeno sia  per l’uomo sia per gli animali, e che non può più  essere utilizzato nelle “Zone “frequentate dalla Popolazione o da Gruppi di Persone vulnerabili, o da animali.

Per quanto sopra, si chiede nei termine previsti dal regolamento, di rendere noto allo scrivente, attraverso relativa documentazione,  dopo aver verificato  (direttamente negli archivi dell’Ente o chiedendo informazioni in merito alla Regione, Ex Comunità Montana e al Corpo della Forestale),  tutta la documentazione inerente all’eventuale utilizzo a Perugia del  Glifosato, indicando i periodi in cui è stato utilizzato e  i relativi luoghi.

Si chiede di rendere noto, attraverso comunicazione scritta se il Glifosato , tuttora viene ancora utilizzato  nel capoluogo Umbro,

sia dal personale dell’Ente (preposto alla cura delle Aree Verdi), sia da soggetti terzi, che per conto dell’Ente utilizzano ancora il potente erbicida, definito “probabilmente cancerogeno per l’uomo dalla I.A.R.C.”.

stemma di Perugia