Stefano Stefanini
(NewTuscia) – ORTE – Da circa un mese è mancato Arnulfo Crocoli, già assessore comunale allo sport, cultura e turismo di Orte negli anni ‘ 70 del Novecento.
Lo vorrei ricordare come uomo di lunga esperienza amministrativa e di grande affetto per il proprio Paese , nei cui confronti , nella mia esperienza di assessore negli anni ‘90, insieme ad altri giovani consiglieri ed assessori, abbiamo fatto tesoro per la sua attività, in particolare per la costituzione dell’Associazione Pro Loco, a cui ha contribuito come promotore, per la ricostituzione della Banda Città di Orte, per l’inaugurazione del Campo Sportivo Gildo Filesi nel 1973 e per il contatto avuto come assessore con il regista Pierpaolo Pasolini nella sua storica registrazione della trasmissione di RAI 2 “Io e… La forma della Città” del 1974 . Non ultimo mi sia consentito di associare il ricordo di Arnulfo Crocoli ( militante nel Partito Socialista Italiano) a quello di mio suocero Alfiero Conti (nella Democrazia Cristiana), che, a loro volta hanno condiviso l’esperienza in consiglio comunale con i sindaci Pietro Del Sole e Albino Del Sole, del Partito Comunista Italiano.
Alla figlia Fiorella Crocoli ho chiesto di ricordare alcuni eventi che hanno visto protagonista Arnulfo, in particolare : 1. L’inaugurazione del Campo sportivo Gildo Filesi del 1973; 2. La Costituzione della Pro-loco di Orte , con atto notarile del 20 febbraio 1972 “Costituzione di Associazione Pro – Loco in Orte” e “Statuto della Associazione Pro-Loco in Orte”.
Della Pro-loco ha fatto parte per molti anni, e la figlia Fiorella lo ricorda vice-presidente con la prof.ssa Onelia Balestrucci come Presidente . Questo ricordo è particolarmente vivo perché tra i due, unitamente a Rodolfo Primavera (per noi Foffo), c’erano sempre vivaci dibattiti sulle varie decisioni da assumere. Da una parte la prof. Balestrucci sicuramente più intellettuale e impegnata su iniziative più culturali mentre papà più favorevole all’ascolto dei gusti popolari che riuscissero a raccogliere il consenso della maggioranza della popolazione ortana.
Sempre in quegli anni, nel 1974 da un appunto trovato nelle sue cartelle, ha incontrato Pasolini che aveva realizzato su Orte quel filmato Io e… La forma della Città, di RAI2 di “denuncia” sulla inappropriatezza della collocazione di alcuni edifici proprio ai lati della rupe tufacea ortana. Quel filmato è stato conservato in comune, oltre che nelle Teche RAI .
Altra attività che lo ha visto impegnato è stata la ricostruzione della Banda musicale di Orte, costituita nel 1815, che si era perduta dopo le dimissioni del maestro Capotosti. A tal proposito Arnulfo Crocoli scrisse un articolo su “Cronache Ortane “nel dicembre 1986 che può riassumere le svariate manifestazioni .
Sono state ritrovate le lettere scritte alla Rai dall’allora assessore Crocoli al Turismo per il passaggio in televisione di immagini e contenuti ortani (tra queste anche la nota della redazione di “IO E…” che mandava in onda il filmato di Pasolini La Forma della Città il giorno 7 – 2- 1974 alle 21 prima del Rischiatutto, la nota trasmissione condotta da Mike Bongiorno. Arnulfo ha conservato molti articoli sulla Processione del Venerdì Santo, a riprova della partecipazione come membro della compagnia “nera” della Misericordia (con sede nella chiesa di San Francesco in Piazza Senatore Manni) e per lunghi anni portando in gioventù una delle croci (dette “crocioni” da noi ortani) più pesanti. Dalla processione si è ritirato quando ormai era uno degli ultimi nella fila dei neri. Le tradizioni ortane erano la sua passione e sono state sempre il suo impegno per farle rimanere ferme e salde nonostante l’azione corrosiva del tempo.
In politica era un socialista di quelli legati ai valori e alle idee che erano rappresentate per lui da Nenni e Pertini ed ha avuto un ruolo nella federazione provinciale, ma poi sono arrivati alcuni socialisti “moderni” che erano lontani dal suo modo di vivere e di concepire la politica e la società.
Ho appreso da Fiorella Crocoli un personale ricordo. Accanto alla casa dove ha vissuto Arnulfo da bambino insieme ai suoi sei fratelli, abitava “Cinichelli” un uomo solo che viveva di poco ma con grande dignità, un antifascista che quando passava il duce nelle nostre zone, veniva portato in Caserma, in quanto anche se era innocuo si temeva una sua reazione sotto il profilo di disordini politici. Altra caratteristica di questo signor Cinichelli era il suo mostrarsi nei modi come un nobile decaduto. Arnulfo lo chiamava Conte. Quando la famiglia di Arnulfo voleva condividere con lui il pasto della sera, il Conte ringraziava dicendo che aveva già consumato la sua cena per non mostrare le sue fragilità, comunque note a tutti. Allora la mamma di Arnulfo, Carmela, comunque trovava il modo di fare assaggiare una sua specialità al Conte, mai perché volevano aiutarlo, ma solo per una cortesia nei suoi confronti. Questa era una delle tante storie che Arnulfo raccontava con affetto nei confronti del suo vicino di casa. Ora veniamo ai nostri giorni. Quando Arnulfo Crocoli realizzò la cappella al cimitero subito effettuò, a nostra insaputa, tutte le procedure per trasferire Cinichelli nella cappella per non lasciarlo solo come lo era stato in vita. Solo dopo qualche anno la famiglia ha visto l’epigrafe “Conte Cinichelli… nato nel 1874 morto nel 1959…Un Amico”….. Anche ora sono vicini di casa.
Ho voluto ricordare questi episodi, con l’ausilio di Fiorella Crocoli che ringrazio , per rammentare a tutti noi che le radici della nostra vita si fondano sull’esperienza di tanti uomini che hanno amato e si sono impegnati con passione per il nostro Paese.
- Arnulfo Crocoli