(NewTuscia) – PERUGIA – La IV Commissione Consiliare Permanente Cultura ha ampiamente discusso questo pomeriggio l’ordine del giorno dei consiglieri Bori e Vezzosi sulla programmazione annuale del piano di gestione e di manutenzione delle aree verdi.

Illustrando l’atto, Bori ha posto l’accento sulle numerose segnalazioni da parte di cittadini ed associazioni concernenti le problematiche della cura delle aree verdi, dei parchi e dei giardini storici.

Ricordando quanto detto in Commissione dal responsabile della Forestale (auspicio di tornare ad un affidamento annuale del servizio rispetto agli attuali affidamenti mensili), gli istanti rilevano che l’Amministrazione ha messo al bando 39 aree verdi al fine di affidarle alle associazioni. Tuttavia, in considerazione del contributo molto contenuto dato dal Comune, emerge che più della metà degli spazi messi a bando sono rimasti orfani e anche le associazioni che li hanno richiesti stanno lamentando notevoli difficoltà nella gestione dei parchi e delle aree verdi adottate per il carico di lavoro imposto e l’insufficienza del contributo.

Per queste ragioni gli istanti hanno proposto di impegnare l’Amministrazione a:

-adottare un affidamento annuale all’Agenzia Forestale e non affidamenti diretti mensili che rendono impossibile la programmazione di interventi manutentivi strutturali come avviene ad oggi;

-verificare la sostenibilità degli obblighi richiesti dall’amministrazione comunale alle associazioni che hanno adottato con il loro volontariato i parchi cittadini, le aree verdi ed i giardini storici nelle varie zone di Perugia.

Bori ha ricordato che le versione originaria dell’odg era molto critica sulla situazione delle aree verdi, visto il degrado delle stesse. Poi l’atto, su input della commissione, è stato modificato nel titolo e nei contenuti così da dare una senso propositivo agli impegni finali.

Il vice sindaco Barelli ha chiarito che quello delle aree verdi ha sempre rappresentato un problema per tutte le Amministrazioni, comprese quelle del passato, non essendo di facile soluzione. Nel merito Barelli ha precisato che il primo punto del dispositivo deve considerarsi superato, perché l’affidamento all’agenzia forestale è già stato trasformato in annuale.

Nel contempo il vice sindaco ha precisato che l’Amministrazione sta cercando di migliorare il sistema. Grazie al censimento del verde, completato da qualche mese, oggi vi è la possibilità di essere più precisi anche nel rapporto con l’agenzia forestale.

In ogni caso, anche da una lettura dei dati, emerge che gli investimenti sul verde sono in linea con gli anni passati, ed anzi la giunta è riuscita ad aumentarli e spera di farlo ulteriormente. La somma complessiva oggi si attesta, infatti, sui 1,9 milioni, mentre nel 2009 erano 1,6, nel 2010 1,7, nel 2011 1,5, nel 2012 1,6, nel 2013 1,6, nel 2014 1,7, nel 2015 1,5.

Altra operazione completata è stata la messa in rete del portale del verde, ove è possibile fare segnalazioni cui gli uffici rispondono nel giro di 24-48 ore. Dal 22 aprile ad oggi sono pervenute 137 segnalazioni, delle quali 116 già sono state definite.

Le segnalazioni riguardano per lo più (66%) l’erba alta, mentre il resto si divide tra gestione rifiuti, arredi urbani, illuminazione e manutenzione dei corsi d’acqua.

I dati sono oggetto di un costante monitoraggio da parte dell’Ente per capire le cause dei problemi ed i responsabili dei disagi segnalati.

Barelli, quanto al secondo impegno del dispositivo, ha ricordato che nei mesi scorsi si sono tenuti sul territorio 13 incontri del cantiere cittadino, organizzati insieme alle associazioni. In tal sede le associazioni non hanno mosso alcuna lamentela; delle stesse quindi si ha notizia solo oggi.

Sull’affidamento delle aree alle associazioni, comunque, l’Amministrazione sta lavorando ad una convenzione standard, identica per tutte le gestioni, nonché ad un’attenta verifica delle caratteristiche e degli aspetti economici. Ciò al fine di ottimizzare il sistema.

Arcudi si è detto non convinto dall’impostazione data da Barelli, ritenendo che i dati riportati non siano omogenei.

Il capogruppo Sr ha fatto rilevare che le spese per le aree verdi si dividono in due voci che non possono essere confuse tra loro: bilancio corrente e bilancio per gli investimenti.

In base a ciò emerge che oggi si registra un netto calo di risorse sul bilancio corrente, visto che le somme impiegate in favore della Forestale sono calate di circa 700mila euro.

Quanto agli investimenti, Arcudi ha segnalato che le Amministrazioni del passato hanno speso somme considerevoli per dotare la città di nuove aree verdi; un’azione che attualmente non viene minimamente riproposta.

“I tagli operati si vedono perché le sofferenze permangono intatte; dunque si percepisce un ritardo ed una difficoltà nella gestione delle aree da parte del Comune con disagi significativi per gli utenti”.

Circa le associazioni, Arcudi ha parlato di arretramento drastico anche su questo versante, perché oggi le convenzioni prevedono contributi comunali complessivi di 6mila euro a fronte dei precedenti 80mila. Questo ed altri fattori non fanno che allontanare l’Ente dalle associazioni, verso cui si percepisce una certa ostilità.

Rosetti ha ricordato che il M5S sul tema delle aree verdi ha presentato una richiesta di attivazione in V commissione, con riferimento specifico alla convenzione in atto con l’agenzia forestale.

Quanto al tema generale, il capogruppo chiarisce che, se un Comune non riesce a fare manutenzione ordinaria è perché non ha saputo programmare gli interventi.

“Mi sarei aspettata che oggi, a fronte di dati precisi concernenti le dimensioni delle aree verdi, ci venisse detto quali somme sarebbero necessarie per rendere fruibili le aree e quanti, invece, sono i soldi realmente a disposizione. Ciò per far emergere la verità della situazione complessiva, evitando le parcellizzazioni che creano solo confusione e non sono garanzia di risultati positivi”.

Infine Rosetti ha invitato il Comune a rispondere a tutte le segnalazioni che pervengono dai cittadini, evitando di privilegiare l’uno o l’altro sistema.

Rispondendo ad alcuni quesiti, il dirigente dott. Piro ha confermato che il sistema citato da Rosetti è esattamente quello applicato dagli uffici: partendo dai dati del censimento, cioè, è stato stilato un programma di interventi area per area sulla base delle risorse a disposizione e delle priorità. Ovviamente questa programmazione è oggetto di continue revisioni, soprattutto in virtù delle segnalazioni e delle emergenze climatiche, quest’anno piuttosto numerose. In questo contesto l’Ente sta, altresì, cercando di potenziare la sinergia con le associazioni, ai fine di consentire a tutti di concorrere alla cura del verde.

Piro, infine, ha confermato la correttezza dei dati forniti da Barelli: nell’anno in corso le risorse per il verde sono pari a 1,9 milioni (1,2 spesa corrente, 700mila per investimenti), in linea con quelle impiegate dal 2011 al 2014.

Numerini ha precisato che se l’attuale Amministrazione ha problemi legati al verde ed agli arredi urbani, ciò è dovuto al fatto che nelle passate legislature, per svariate ragioni, gli interventi non sono stati possibili o sono stati fatti in maniera non corretta.

Quanto all’odg, il capogruppo di Progetto Perugia ha detto di non condividere minimamente la parte dell’atto relativa agli affidamenti alle associazioni, in quanto alcune affermazioni non corrispondono al vero. Nel testo presentato da Bori e Vezzosi, infatti, si afferma che le associazioni “hanno l’obbligo” (testualmente), tra le altre cose, di curare lo sfalcio dell’erba e la manutenzione delle opere. Al contrario nelle convenzioni sottoscritte si usa il termine “sono altresì ammesse” (testualmente), che evidenzia una facoltà e non un obbligo.

In senso generale Numerini ha ricordato che l’Amministrazione ha dovuto pubblicare un terzo bando per l’assegnazione delle aree alle associazioni, viste le molteplici richieste in tal senso pervenute da quest’ultime. Peraltro si è scelto di redigere “convenzioni-light”, ossia che prevedono una serie di impegni inferiori rispetto a quelli del passato.

Le convenzioni sono oggi circa 37-39, in linea con quelle del passato (45) a conferma di un’esperienza positiva che l’attuale Amministrazione ha deciso di riprendere in quanto favorisce il senso civico e l’appartenenza.

Bori, in replica, ha affermato che i problemi e le criticità nelle aree verde permangono. Peraltro ha sottolineato come l’attuale amministrazione abbia stanziato quale contributo alle associazioni una somma pari a 6mila euro annui, un decimo rispetto a quanto veniva stanziato dalle giunte di centro-sinistra.

Si tratta di una somma insufficiente in considerazione del fatto che in capo alle associazioni, tolte le due facoltà citate da Numerini, permangono ben 5 obblighi precisati nell’odg.

Borghesi ha riconosciuto che, in effetti, anche nel corso della passata legislatura si sono registrate criticità sulla manutenzione degli arredi e dei giochi presenti nelle aree verdi, soggetti ad un costante deterioramento.

Tuttavia rappresenta un dato di fatto che le somme stanziate quale contributo in favore delle associazioni assegnatarie dei parchi risultino molto inferiori al passato, indipendentemente dalle convenzioni “light”. Alla fine dei conti, comunque, le associazioni, per spirito di appartenenza si occupano costantemente anche dello sfalcio dell’erba, pur essendo quest’ultima una mera facoltà.

Peraltro, quando ciò avviene, le associazioni sono obbligate a stipulare idonee assicurazioni, il cui costo è superiore all’intero contributo versato dal Comune in un anno.

La consigliera Pd ha segnalato, inoltre, che in alcuni casi addirittura il Comune avrebbe invitato le associazioni a rinunciare al contributo previsto dalla convenzione, per quanto irrisorio. “Le associazioni sono radicate sul territorio e si occupano con cura delle aree verdi per spirito di appartenenza pur essendo evidente le criticità nel rapporto col Comune. Molte di queste non si lamentano e non rinunciano alla convenzione solo perché amano i propri quartieri”.

Giaffreda si è detto colpito da quanto segnalato dal dott. Piro, ossia che gli uffici sono costretti da anni a fare quello che possono visto che le risorse a disposizione sono sempre limitate ed insufficienti. Da ciò emerge una verità, cioè che, ieri come ora, vi erano nella materia della manutenzione aree verdi forti criticità: in sostanza l’erba era e rimane alta.

Il consigliere del M5S ha concordato con Borghesi sull’affermazione secondo cui le associazioni non rinunciano alle convenzioni, nonostante i contributi insufficienti del Comune, solo perché amano i propri territori. Ma non sono certo contente del trattamento che ricevono. “Perugia è un bene comune e serve il contributo di tutti i cittadini, ma l’attenzione dell’Amministrazione non dovrebbe mai venire meno”.

Barelli, replicando ad alcuni interventi, ha sottolineato che dovrebbero essere fatti i complimenti all’Amministrazione per essere riuscita ad assegnare tante aree verdi con risorse contenute. Ciò è stato possibile anche perché le associazioni hanno richiesto di potersi occupare del verde. Una situazione che certifica il fatto che le associazioni sono libere di richiedere l’assegnazione di spazi e ben conoscono le implicazioni (impegni e risorse) previste nelle convenzioni che sottoscrivono.

Secondo Leonardi non è corretto che qualche consigliere abbia contestato i dati forniti dal dirigente, vista l’autorevolezza e serietà dello stesso.

Nel merito la consigliera di Crea Perugia ha rilevato che in passato le amministrazioni di centro-sinistra hanno avuto a disposizione risorse ben maggiori di quelle attuali; eppure, nonostante ciò, le criticità sul verde esistevano anche allora.

Peraltro, come emerso anche in altri contesti, per svariati motivi le Amministrazioni del passato non hanno compiuto diversi interventi connessi alla cura del verde (arredi urbani, giochi, ecc.) determinando per l’effetto delle criticità che oggi la giunta si trova costretta ad affrontare in tutta la loro gravità.

Per mettere mano a questi problemi in via definitiva servirà del tempo essendo impensabile una risoluzione nel giro di due anni di mandato.

Quanto alle associazioni, anche Leonardi ha precisato che le stesse non sono state certo obbligate a partecipare ai bandi per l’assegnazione delle aree verdi e che alcune attività citate nella convenzione sono facoltative e non obbligatorie.

“Di sicuro c’è un dato: tutti concordiamo sul fatto che le associazioni sono una grande ricchezza per la città”.

Castori, facendo un’analisi di carattere generale, ha riferito che oggi il Comune è, suo malgrado, costretto a far fronte ad una situazione caratterizzata da una penuria di risorse, a causa della perdurante crisi. A ciò si accompagna il fatto che Perugia è una città molto estesa, con ben 55 frazioni, ove sono presenti centinaia di aree verdi e spazi pubblici da gestire e curare. Vista la grandezza dei numeri, la scelta di affidare tramite un bando la gestione di queste aree alle associazioni è stata ampiamente condivisibile.

“A volte ho l’impressione che si vogliano sollevare delle polemiche quando non esistono: credo che nessun sindaco o vice sindaco sia contento di amministrare con risorse limitate. Ma questa è la realtà di oggi a Perugia e la dobbiamo riconoscere”.

Secondo il consigliere di FI, dunque, bisogna essere realisti e non trovare pretesti per muovere critiche strumentali: l’Amministrazione, vista la situazione descritta (risorse e vastità del territorio) sta cercando di individuare soluzioni adeguate per rispondere ai bisogni della città. Ed una di queste non può che essere la costante e fattiva collaborazione tra soggetto pubblico e soggetti privati.

Al termine del dibattito la votazione dell’atto è stata rinviata al fine di consentire ai proponenti di poter modificare l’atto in base a quanto emerso nel corso della discussione.

Perugia di notte

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