Stefano Stefanini
(NewTuscia) – VITERBO – Papa Francesco si recherà ad Assisi il 4 agosto per visitare la minuscola Porziuncola, racchiusa dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli – centro e primo nucleo dei seguaci del Poverello, uniti nei tre Ordini minoritici, i Frati, le Clarisse e l’Ordine Secolare laicale – in occasione del Perdono di Assisi, indulgenza che san Francesco ottenne da papa Onorio III nel 1216. L’Ottavo Centenario dell’istituzione di questa privilegiata occasione annuale di riconoscimento e remissione dei peccati, che cade ogni 2 agosto, coincide quest’anno con il Giubileo della Misericordia, voluto dal pontefice con le stesse finalità operose di attenzione agli altri.
Per rendere omaggio al patrono d’Italia e alla sua privilegiata occasione di Perdono, papa Francesco attraverserà in elicottero i nostri territori, racchiusi dalla valle del Tevere, ripercorrendo il viaggio che Francesco intraprese a piedi da Assisi a Roma nel 1209 per chiedere con umiltà al successore di Pietro di confermare la sua Regola di vita.
Orte racchiude le memorie di passaggi di papi in visita ad Assisi o legati ad eventi importanti per la vita religiosa e civile, come più recentemente, san Giovanni XXIII pellegrino ad Assisi e Loreto, in treno, il 4 ottobre 1965 poco prima dell’apertura del Concilio Vaticano II, o san Giovanni Paolo II il 17 settembre 1989, in elicottero, per la benedizione della Virgo Prudentissima, sullo svincolo di Orte dell’Autostrada e nei suoi vari viaggi ad Assisi, in particolare per le Celebrazioni tra le religioni per la Pace nel Mondo il 27 ottobre 1986, e più recentemente papa Benedetto XVI il 27 ottobre 2011, in treno, sempre per il dialogo interreligioso per la Pace nel Mondo.
Orte conserva numerose testimonianze della presenza di Francesco di Assisi, da quando, nel 1209, soggiornò ad Orte con i suoi primi undici compagni per 15 giorni presso la chiesetta rupestre di San Nicolao, sulla collina verdeggiante che sovrasta Orte Scalo. Il Poverello era di ritorno da Roma, ove presso il Papa Innocenzo III aveva ottenuto per sé e per i suoi seguaci l’approvazione della Regola dell’Ordine dei Frati minori che sino ad oggi ha fatto della povertà, del servizio ai più deboli e della preghiera i fondamenti di un autentico stile di vita che riesce ad avvicinare le Creature a Dio, in ogni tempo ed in ogni condizione sociale. Ad Orte San Francesco operò il prodigio della guarigione di un bambino di nome Giacomo, con le estremità rattrappite dalla nascita. Il Santo acconsentì alle richieste dei genitori e forse in quell’occasione ideò la costituzione dell’Ordine Francescano Secolare, rivolto ai coniugi cristiani ed ai laici desiderosi di vivere il suo ideale di fraternità universale.
I luoghi legati alla presenza di Francesco – patrono d’Italia, uomo della difesa e della valorizzazione dell’ambiente – e dei suoi seguaci sono la chiesa di San Nicolao, ove il santo soggiornò nel 1209, apprezzò una purissima fonte d’acqua e pregò di fronte ad un crocifisso, conservatosi sul luogo sino al 1600. San Lorenzo, ove visse la prima fraternità di seguaci con il beato Teobaldo. Il porto o barca di San Francesco sul Tevere, l’Ospedale dei Pellegrini in località Scappia in Orte Scalo che dal XIII secolo ospitava ed assisteva i pellegrini diretti a Roma.
La chiesa di San Francesco e l’ex convento nel centro storico con il pregevole chiostro ed il convento di San Bernardino. La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio è l’ultima testimonianza francescana, realizzata dal 1934 al 1954 da P. Geremia Subiaco e dalla popolazione di Orte Scalo.
Nel Museo diocesano di Arte Sacra di Orte viene conservata la tavola di S. Francesco, presso la chiesa romanica di S. Silvestro, impreziosita dall’elegante campanile. Fra le tavole a fondo oro raccolte nel Museo, costituisce un rarissimo esemplare di ritratto verosimile del Santo nell’immediatezza della sua morte, è risalente all’ultimo quarto del secolo XIII ed era ospitata nella chiesa omonima.
La presenza dei seguaci di Francesco è delineata nel volume “Memorie francescane ad Orte…la storia continua” scritto da Alessandro Camilli nel 1927, con un capitolo di aggiornamento edito nel 2007, nell’Ottavo centenario del passaggio ad Orte di Francesco di Assisi, che ripercorre la storia della presenza francescana nella città sino ai giorni nostri, insieme al volume “S. Francesco malato e santo” della collana dei Quaderni dell’ “Accademia dei Disuniti 1692”, dedicata al quadro “S. Francesco storie della vita”, con prefazione di mons. Delfo Gioacchini. Anche mons. Mario Gostoli dedicò un testo storico, “La barca di San Francesco”, al passaggio di Francesco presso la nostra cittadina.
E’ significativo richiamare le parole che papa Benedetto ha pronunciato a Bagnoregio il 6 settembre 2009 a proposito di San Bonaventura, seguace di Francesco e teologo della Storia: in Bonaventura, come nei fedeli laici che si ispirano ancora oggi all’insegnamento di Francesco “spira già il soffio di un tempo nuovo in cui il desiderio dello splendore dell’altro mondo è plasmato da un profondo amore per questa terra sulla quale noi viviamo. Alla chiesa che spera nella pace per un “giorno avvenire” è affidato l’amore per il presente”. Il viaggio ascensionale verso Dio si riverbera nella bellezza del creato e delle sue creature: una chiara esortazione alla tutela dell’ambiente da attuare con la forza della fede e della ragione.