Gaetano Alaimo

(NewTuscia) – VITERBO – Il consigliere comunale Luigi Maria Buzzi ha sollevato, nel suo comunicato di ieri, la questione delle modalità con cui viene regolarmente assegnato alla stessa associazione, Caffeina, l’evento omonimo, questa volta “Caffeina Winter”, che si svolgerà nel periodo di Natale e occuperà, come sembra, tutto il centro storico di Viterbo.

Filippo Rossi, prima di tutto mente di Caffeina

Filippo Rossi, prima di tutto mente di Caffeina

Da queste righe non è mai venuta una critica alla bontà dell’evento Caffeina in generale, che rivitalizza Viterbo e porta centinaia di migliaia di presenze. Il successo dell’iniziativa è ormai sotto gli occhi di tutti.

Quello che risulta ancora difficile da comprendere, come giustamente chiede Buzzi, è come mai questa amministrazione, guidata da Leonardo Michelini, continui a considerare di fatto scontate assegnazioni di eventi alla “creatura” di Filippo Rossi. Almeno nella forma, Michelini & co. potrebbero perlomeno fare un po’ la parte.

Lo ripetiamo: la formula di Caffeina è vincente, rimangono molto difficili da accettare, però, gli effetti del modo di agire del Comune di Viterbo, abbastanza “dimesso” nel dire sì a ogni richiesta di Caffeina.

Le polemiche di Tuscia Operafestival sul presunto disinteresse del Comune e il “confinamento” nel cortile di Palazzo dei Priori sono solo l’ultimo degli esempi di come una gestione a senso unico possa sì esaltare le doti di un certo modo di fare turismo ed eventi, ma ammazzare tutti gli altri.

Delle due l’una: o lasciamo passare un’oligarchia di pensiero, gestione, modo di intendere gli eventi a Viterbo o troviamo un altro modo di organizzare queste cose. Fino a poco tempo fa si parlava di destagionalizzare le iniziative pubbliche a Viterbo, non di caffeinizzarle. Sì, perché questo sta accadendo. Le ottime eccezioni, vedi Tuscia Film Fest e Ombre Festival, che hanno portato anch’esse tanto pubblico, dimostrano che un altro modo di gestire quelli che, una volta, in quel di Palazzo dei Priori chiamavano grandi eventi, è possibile.

Il successo innegabile di altre manifestazioni, compreso Ferento, porta a pensare che una programmazione più coordinata e tutto l’anno sarebbe il modo giusto per evitare che tutti gli spazi del centro storico di Viterbo siano di Caffeina o, quantomeno, un’alternanza senza sosta, dando a tutte le associazioni la possibilità di esprimersi. Ma questo lo diciamo da anni, per ora non ci sentono proprio.

Per nostra scelta non torniamo sulla facile polemica dei presunti influssi politici all’interno della caffeinizzazione degli eventi a Viterbo, è storia ormai fritta e rifritta. Ci limitiamo a considerare come questo modo di “imporre” Caffeina tutto l’anno sia partito con la giunta Michelini e la presenza di Filippo Rossi in quel di Palazzo dei Priori.

La mente vola alle prossime elezioni comunali. Cambierà qualcosa se altri torneranno o andranno a Palazzo dei Priori? Chissà…

 

Il grido del maestro Stefano Vignati di Tuscia Operafestival sul “confinamento” al cortile del Comune è l’esempio più lampante di una manifestazione di primo livello che, per l’evolversi di una situazione a nostro avviso “oligarchica”, annuncia il quasi ritiro da Viterbo per altre mete. La stessa “minaccia” arrivò un paio d’anni fa anche per Caffeina, ne derivarono una raccolta fondi in piazza del Comune con tanto di casetta e volontari al seguito e l’ingresso di nuovi “caldi” sponsor.

Se il grido d’allarme lo lanciano altri che succederà?