Omicidio in biblioteca è un romanzo leggiadro che cattura il lettore fin dalle prime righe, fresco, divertente, scorrevole, ipnotico. Un libro godibilissimo, un giallo ben scritto, una protagonista irresistibile, un protagonista da cui farsi conquistare. Può una polverosa biblioteca di Chicago essere scombussolata da una serie di delitti? E può una bibliotecaria vedova a soli 32 anni innamorarsi del detective della polizia a capo delle indagini?
Giallo classico con sfumature rosa e due protagonisti irresistibili, ideali per una serie di storie, Omicidio in biblioteca Sulle tracce di Sherlock Holmes è ambientato nella biblioteca di Chicago dove avvengono una serie di omicidi (2) e di avvelenamenti (4) brillantemente risolti da Mick McGuire detective della polizia con la collaborazione di Violetta Aristotle, bibliotecaria di origine italo-greca che si occupa della Sezione Lettura. Tra i due nasce subito un’intesa e l’inchiesta diventa l’occasione per i due di conoscersi meglio e scoprire le reciproche qualità. Il mondo di lei, vedova a 32 anni che vive in una casa vittoriana del 1897, incantevole e piena di spifferi, con Samson e Delilah, due barboncini francesi, ed è molto legata ai genitori, un ristoratore greco ed una cantante lirica italiana, si incastra perfettamente con l’esistenza un po’ più vuota di lui, gigante con occhi verdi e capelli rossi, divorziato, ma affascinante e colto.
Dopo il primo omicidio, quello di Hieronymus Wilde, direttore del Settore di Storia, scocciatore, subdolo, donnaiolo e pessimo poeta, appena promosso direttore ad interim della biblioteca, rinvenuto cadavere proprio da Violetta e dalla sua assistente Scarlett Prendergast, l’indagine si concentra sull’ambiente circoscritto della biblioteca che è popolata di personaggi stralunati e sospetti dai nomi singolari. E così dopo l’avvelenamento di Hieronymus Wilde, il collega Mark de Winter viene trovato trafitto in gola con una spada da scherma. Ex marito di Roxanne, amante di Wilde, che sposato con Dolly andava dietro a tutte le sottane, l’uomo avrebbe potuto aver ucciso lo stesso Wilde per gelosia ma il nuovo delitto getta una nuova luce sui fatti. Mentre l’inchiesta si fa sempre più complessa e l’amicizia tra Violetta e Mick incalza, il responsabile dei delitti accelera i tempi con una mossa a sorpresa che sorprende i protagonisti e lo stesso lettore fino al finale non privo di colpi di scena degni di un film. Ed è proprio nelle ultime pagine che la corrispondenza con lo Sherlock Holmes del titolo verrà svelata trasformandosi nella chiave di volta dell’indagine.
Un’avventura così ben congeniata e condotta con tale verve è lettura rara. Con questo romanzo l’autrice ha creato un piccolo universo compiuto dove nessun particolare è lasciato al caso e dove l’immaginazione del lettore attento può dare corpo a luoghi e personaggi. I due personaggi, Violetta e Mick, tratteggiati con dovizia di dettagli e pregevole intuizione, ricordano i protagonisti delle serie TV più amate, dove, tra tira e molla, battute e collaborazione, incantano ammiratori mai stanchi di nuove avventure.
La Carparelli scriverà ancora della mediterranea bibliotecaria e dello statuario poliziotto? Sarà lei stessa a rivelarlo in una breve intervista rilasciata al Gatto Nero.
Da come è nata l’idea di Omicidio in biblioteca?
Ho sempre desiderato scrivere romanzi gialli. Cerco di fondere elementi provenienti da Agatha Christie, Sherlock Holmes con le mie esperienze da bibliotecaria.
Se è vero che i primi scritti di ogni autore sono autobiografici, partendo dal fatto che lavori in una biblioteca potremmo azzardare l’ipotesi che Violetta ti somiglia?
Non sono alta come Violetta! Ma da ragazza avevo lunghi capelli neri. E tutt’ora degli enormi piedi! Adoro l’abbigliamento vintage, il punk, il rosa e le t-shirt di Elvis Presley, Beatles e Michael Jackson. Inoltre, mio padre è di origine italiana e mia madre greca.
Lettrice onnivora, prediligi comunque un genere?
Amo le storie cariche di mistero e suspense! In particolare i gialli inglesi di una volta, come quelli di Agatha Christie e Dorothy L. Sayers. Mi piacciono molto anche i romanzi storici. Sono una fan di Jane Austen. Adoro i classici, Dumas, Colette, Brontë, Dante e i drammaturghi Tennessee Williams e Neil La Bute.
Quale bestseller degli ultimi anni vorresti aver scritto?
Twilight, Harry Potter, Sotto il Sole della Toscana, Orgoglio e pregiudizio. Da quando insegno a Chicago, sono diventata una fan della narrativa young adult come Hunger Games.
Violetta e Mick ricordano alcune coppie televisive degli ultimi anni come Richard Castle e Kate Beckett di “Castle” e Brennan Temperance e Seeley Booth di “Bones”. Scriverai altre loro avventure?
Ho cominciato a scrivere The Murder at the Opera, con Violetta e Mick. Ti ringrazio per aver affermato che ti ricordano Castle e Bones. Un tempo guardavo Moonlighting e Mai Dire Sì e adoravo quei personaggi, ma è stato molto tempo fa!