Il termine castagna deriva da “Kastanis” una città del Ponto (attuale Turchia).rubrica_occhio_al_cibo_di_alessia_fuschino2_201409151121144_1c3gid4hbexs2pp2nu7i0mbn4

La castagna è un frutto pregiato e molto deperibile: dissecca infatti rapidamente ed è spesso oggetto di attacchi parassitari da funghi e insetti che si esprimono in particolare dopo la raccolta.

L’apporto alimentare della castagna è paragonabile a quello di altri alimenti di base: rispetto alle patate e al frumento, per esempio, le castagne hanno un contenuto in amido e in proteine del tutto simile, ma un tenore di saccarosio superiore.

Interessante è anche il buon apporto energetico di120-200 Kcal per ogni 100 g di prodotto edibile variabile in funzione del trattamento termico condotto.

Rilevanti sono le proprietà antiossidanti per la presenza di Vitamine C, B1, B2, B3 nonché acidi grassi insaturi.

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L’assenza di glutine e lattosiorende la castagna un alimento ben tollerato anche dai celiaci e tutti coloro che presentano reazioni di sensibilizzazione o intolleranza al latte o proteine del latte, per questo la sua farina si rivela utile nell’alimentazione come alternativa alla farina di frumento. Non presenta colesterolo ed è ricca di fibre che aiutano a riequilibrare la flora e la funzione intestinale.

Il frutto secco si distingue per un contenuto in acqua relativamente basso, un’elevata quantità di glucidi: zuccheri semplici e soprattutto complessi (amido), un’importante componente proteica (tra cui figurano una buona presenza di aminoacidi essenziali per l’uomo, un basso tenore di grassi, una buona presenza di acidi essenziali (acido linoleico e acido linolenico) e un alto contenuto di Sali minerali quali potassio, fosforo, magnesio.

L’effettiva composizione dei singoli frutti varia naturalmente in modo anche importante in funzione dell’annata e dell’area di produzione.