L’esecuzione dei tamponi rapidi presso gli studi di medicina generale
La posizione di Antonella Litta di Medici per l’Ambiente
di Stefano Stefanini
NewTuscia – VITERBO – La dott.ssa Antonella Litta di Medici per l’Ambiente ha preso posizione sulla possibilità di svolgere i tamponi presso gli studi dei medici di base, di medicina generale “Vorrei proporre una riflessione urgente circa la necessità di prendere una posizione chiara individuale e/o collettiva e/o di associazione per contestare il progetto di far eseguire i tamponi rapidi presso gli studi di medicina generale.
Conosco bene la situazione degli studi medici del Lazio e della mia provincia. Perlopiù sono studi piccoli con una sala di attesa a servizio di più medici con una sola entrata ed uscita.
Se si dovesse realizzare questo progetto ci sarebbe il concreto rischio di trasformare gli studi in focolai come già sta succedendo per le famiglie e prima e ora di nuovo per gli ospedali.
Penso che invece vadano potenziate e aumentate le strutture esterne-soprattutto quelle pubbliche- che già si occupano e si possono occupare di questi test.
Bisogna ragionare su queste situazioni estremamente critiche e così ridurre i facili entusiasmi ed annunci di adesione da parte di colleghi che forse non hanno ancora fatto una valutazione globale dei rischi a cui ci si espone: noi, il personale di studio e ovviamente i pazienti. Antonella Litta MMG.
Già in una recente intervista televisiva la dott.ssa Antonella Litta aveva illustrato la proposta di potenziamento della medicina del territorio, quella di allestire in collaborazione con i comuni e la ASL dei locali o delle tende per il controllo preventivo sulla popolazione per prevenire e gestire al meglio la diffusione autunnale del Coronavirus.
“Sarebbe opportuno che almeno in ogni distretto della nostra ASL si predispongano un locale o in alternativa una tenda attrezzata, anche in collaborazione con la Croce Rossa italiana e la Protezione civile”, ove effettuare un primo triage e una prima visita a tutte le persone che nel territorio distrettuale dovessero presentare una sintomatologia che può rimandare ad una possibile infezione da SARS-Cov2 .
Tamponi rapidi Covid: foto regione Lazio.
Per completezza dell’informazione ci sembra opportuno riprendere i contenuti dei documenti oggetto di un incontro svoltosi lo scorso mese di maggio Presso la Cittadella della Salute, tra la dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione medici per l’ambiente-Isde e la dottoressa Daniela Donetti, direttore generale della ASL di Viterbo.
Ricordiamo che l’incontro aveva avuto come oggetto principale i 10 punti proposti dalla sezione viterbese dell’Isde (International society of doctors for the environment) relativamente alla pandemia in corso da SARS-Cov2 ovvero da Covid19.
Dalla disamina dei vari punti era emersa un’ampia convergenza, in particolare circa la necessità di migliorare e potenziare le attività della medicina del territorio come fondamentale presidio per contrastare la diffusione dell’infezione da Covid 19.
Tutto ciò anche con l’eventuale coinvolgimento delle amministrazioni comunali e delle associazioni di categoria dei medici di medicina generale su specifici e nuovi progetti e questo anche secondo quanto auspicato e indicato nella lettera indirizzata al Governo italiano lo scorso 8 maggio 2020 a firma dell’Associazione medici per l’ambiente-Isde, della Federazione nazionale degli Ordini dei medici-chirurghi ed odontoiatri -FNOMCeO, della Federazione nazionale dei medici di medicina generale-Fimmg, della Societa italiana di Medicina Generale- Simg e della Federazione Italiana Medici Pediatri-Fimp .
Il comunicato dell’Associazione Medici per l’ambiente-Isde riferiva che la dottoressa Donetti ha fornito anche rassicurazioni circa la ripresa e l’implementazione – per aumento dell’offerta e degli orari – delle normali attività ambulatoriali ed ospedaliere sospese per fronteggiare il primo periodo di epidemia; una sospensione che ha inciso in modo negativo sul bisogno di salute e cura dei cittadini e sulle modalità lavorative del personale sanitario, in particolare anche dei medici di medicina generale.
A conclusione dell’incontro, la dottoressa Donetti e la dottoressa Litta avevano auspicato la realizzazione di un programma di educazione sanitaria diretto all’intera popolazione: il programma oltre che avere come obiettivo l’illustrazione dei comportamenti più corretti per evitare il contagio virale e per prepararsi ad eventuali nuove ondate pandemiche, dovrà anche sottolineare il rapporto fondamentale tra salute e ambiente e quindi educare a scelte collettive ed individuali tali da contrastare il cambiamento climatico, l’inquinamento e la devastazione ambientale che si stanno dimostrando sempre più come condizioni predisponenti e facilitanti il cosiddetto “spill over” ovvero il salto di specie dei virus dal mondo animale a quello umano, “spill over” origine dell’attuale pandemia.
Il comunicato diramato per l’occasione dall’Associazione Medici per l’ambiente-Isde di Viterbo così concludeva:
“Come la storia di tutte le pandemie insegna, anche per contrastare questa da Covid 19, è indispensabile tenere insieme sempre la tutela della salute e quella dell’ambiente”.
Riportiamo la proposta articolata in 5 punti dall’Associazione medici per l’ambiente- Isde di Viterbo e dalla Federazione italiana medici di medicina generale-Fimmg sezione di Viterbo, in relazione alla prevenzione e al contrasto della diffusione del contagio da SARS-Cov2 ovvero da Covid19 nella fase 2.
- Sarebbe opportuno che almeno in ogni distretto della nostra ASL si predispongano un locale o in alternativa una tenda attrezzata, anche in collaborazione con la Croce Rossa italiana e la Protezione civile, ove effettuare un primo triage e una prima visita a tutte le persone che nel territorio distrettuale dovessero presentare una sintomatologia che può rimandare ad una possibile infezione da SARS-Cov2 .
La visita sarà concordata su richiesta del paziente ed effettuata da Medici di medicina generale-MMG e Pediatri di libera scelta- PLS disponibili su base volontaria e in orari da concordare.
I sanitari dovranno essere dotati di efficaci ed idonei dispositivi di protezione individuale – DPI e saranno coadiuvati da personale infermieristico. Questa misura si renderebbe necessaria per evitare il possibile propagarsi del contagio all’interno degli studi medici presenti nell’ambito distrettuale in modo così da salvaguardare anche tutte le attività routinarie ambulatoriali;
- le persone che presentano sintomi ascrivibili all’infezione da Covid19, dopo la visita, andranno sottoposte immediatamente a tampone orofaringonasale nelle strutture di cui sopra e se risulteranno positive seguiranno i protocolli stabiliti dalla Regione Lazio e dalla ASL VT in tema di ricovero, se necessario, e/o di isolamento domiciliare;
- concordare e istituire con le Aziende sanitarie locali e gli Ordini provinciali dei medici-chirurghi ed odontoiatri corsi Ecm obbligatori circa il corretto e sicuro vestimento e svestimento dei DPI per tutti gli operatori sanitari a cominciare dai medici del territorio ovvero: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale. Concordare ed istituire anche corsi di formazione relativi alle nuove modalità di gestione delle attività ambulatoriali routinarie: visite, prescrizioni, certificazioni, attività di prevenzione, diagnosi e cura in corso di pandemia.
Concordare e istituire corsi Ecm tramite piattaforma telematiche di aggiornamento ed approfondimento circa tutte le problematiche connesse alla attuale pandemia;
- proporre alle ASL l’acquisto diretto dei dispositivi di protezione individuale-DPI e la loro distribuzione agli operatori sanitari del territorio coinvolgendo anche le associazioni sindacali di categoria, gli Ordini dei Medici, la Protezione Civile, le Associazioni di liberi cittadini
- predisporre in collaborazione con le Asl e gli Ordini Provinciali provinciali dei medici-chirurghi ed odontoiatri, programmi di educazione sanitaria diretti all’intera popolazione, circa i comportamenti per evitare il contagio virale e sia per la preparazione a nuove ondate pandemiche, anche diverse dal Covid19, che potranno verosimilmente presentarsi nei mesi ed anni a venire.Queste proposte sono state formalizzate lo scorso mese di giugno 2020 da Associazione medici per l’ambiente – Isde di Viterbo – Federazione italiana medici di medicina generale- Fimmg sezione di Viterbo .